16-11-2017 – Sale spesso alla ribalta delle cronache locali la storia di qualche postazione di distributori automatici – per lo più negozi H24 – dove la vendita di alcolici è libera, ovvero dove le macchine sono prive di dispositivo per il riconoscimento dell’identità, come prevede la legge.
Sebbene i minori siano perfettamente in grado di escogitare ogni espediente possibile per raggirare l’ostacolo (non ultimo quello di sfilare dalle tasche dei genitori il documento che dà libero accesso), ciò non toglie che chi gestisce le macchine debba attenersi alle regole e rispettare la legge. È una questione di rispetto nei confronti di quanti le regole le applicano e, fino al punto in cui la cosa può coinvolgere il gestore – di rispetto per la salute e l’incolumità dei minori.
Di fronte a episodi più volte denunciati, il più delle volte non si è a conoscenza dei provvedimenti presi da chi di competenza. Un Comune del Sud Italia, in nome di un’amministrazione trasparente, ha messo in prima pagina sul suo portale la decisione presa nei confronti di una ditta locale che, appunto, contravvenendo alle regole vendeva liberamente alcolici nei suoi distributori. Citando norme, articoli e cavilli, il suddetto Comune ha informato la cittadinanza di aver intimato alla ditta in questione la rimozione immediata delle macchine fuori legge, sospendendo l’attività commerciale per 3 giorni. Ci sarà un ricorso?