Poco più di 24 ore e la Regione Lombardia, grazie al tempestivo intervento dell’associazione di categoria CONFIDA, fa retro front rispetto allo stop imposto al servizio di distribuzione automatica attraverso l’Ordinanza n° 521 del 4 aprile e ne emana una nuova – la n° 522 del 6 aprile – che al punto 2 recita:
Sono esclusi dal divieto di cui alla lettera b) del punto 1.2 dell’art. 1 i distributori automatici presenti all’interno degli uffici, delle attività e dei servizi che in base ai provvedimenti statali possono continuare a restare in funzione, nel rispetto del distanziamento sociale; sono altresì esclusi dal predetto divieto i distributori automatici, ovunque collocati, dei generi di monopolio (già riconsentiti nella mattina del 6 aprile ndr) e dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici.
Un ripensamento dovuto all’intera categoria che espleta il servizio di Distribuzione Automatica in Lombardia la quale, senza alcun preavviso, si è vista bloccare l’attività dalla notte alla mattina. Ma un ripensamento dovuto anche a tutti coloro che all’interno delle strutture sanitarie, delle caserme, dei centri di volontariato ecc. lavorano incessantemente al servizio della comunità, per i quali prendere un caffè al distributore automatico costituisce l’unico momento di pausa consentito.
In questi contesti l’attività della Distribuzione Automatica è un servizio essenziale, come ha dichiarato all’ANSA il presidente di CONFIDA, Massimo Trapletti:
“Siamo molto grati alla Regione Lombardia per aver ascoltato le nostre richieste. Il vending è un `servizio essenziale` che assicura ristoro a ospedali, caserme, pubbliche amministrazioni e aziende dei settori rimasti attivi come il farmaceutico e l’alimentare.
Nella situazione di emergenza che stiamo vivendo, la distribuzione automatica si pone ancora più a servizio della comunità. Non a caso molte strutture di emergenza, quali gli ospedali da campo allestiti in diverse città italiane, sono stati installati distributori automatici per il personale medico e infermieristico”
