La webcam che controllava la vending machine

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La webcam che controllava la vending machine

07-01-2014 – Iniziamo l’anno con una curiosità.
La pigrizia aguzza l’ingegno più della necessità. Ne è prova la nascita della webcam, legata ad una storia di pigrizia e di pausa caffè.
Ne sono protagonisti da una parte gli studenti e i professori del Dipartimento di Informatica dell’Università di Cambridge e dall’altra una macchina per il caffè, una di quelle a filtro, col caraffone nell’alloggio bicchieri, come vediamo spesso nei film, soprattutto polizieschi, degli anni ’90.
È il 1991 e nel Dipartimento d’Informatica di Cambridge, in un’area un po’ isolata denominata Trojan Room, si trova una di queste macchinette per il caffè, messa a disposizione di programmatori e studenti chiusi per ore nei laboratori, spesso anche di notte. Un caffè è quello che ci vuole per tenersi svegli, ma capita spesso che si arrivi alla macchina e la caraffa è vuota. Ciò significa che il malcapitato di turno si deve prendere il compito di ricaricare la macchina, inserire il filtro, il caffè ecc. ecc. Un lavoro che non piace a nessuno e fa perdere tempo!
Stufi di sorbirsi le lamentele degli studenti, due professori Quentin Stafford-Fraser e Paul Jardetzky decidono di inventare qualcosa che risolva la questione. Nasce così la prima webcam collegata alla rete aziendale che, con una semplice interrogazione al pc, permette agli studenti di tenere sotto controllo il livello di caffè nella famigerata caraffa e decidere se percorrere i corridoi per raggiungerla e bere un caffè o restare in attesa che qualcuno, meno pigro, se ne faccia carico.
La prima webcam, dunque, nasce col compito di sorvegliare non i ladri, ma una macchina per il caffè!
Particolare: la webcam è rimasta in funzione fino al 2001, quando fu venduta su e-bay per 5.000 dollari al giornale tedesco Der Spiegel, che la ripristinò e la rimise in funzione.

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