A Verbania, la situazione nello stabilimento Barry Callebaut di Intra è sempre più critica. Centinaia di lavoratori, supportati dai sindacati, sono scesi in piazza negli ultimi giorni per protestare contro la chiusura dello stabilimento annunciata mesi fa dalla multinazionale belga del cioccolato. La decisione di fermare la produzione ha scatenato un’ondata di proteste, con il rischio di compromettere il futuro di oltre 150 famiglie.
La notizia della chiusura dello stabilimento di Verbania, che ha un impatto diretto su oltre 85 lavoratori a tempo indeterminato, è stata accolta con grande sconforto dalla comunità locale. Secondo i rappresentanti sindacali, le offerte economiche presentate da Barry Callebaut erano insufficienti e inferiori a quelle già fatte in altre chiusure di stabilimenti.
“Le proposte dell’azienda sono irricevibili“, affermavano i sindacati, ribadendo la volontà di non accettare deroghe agli accordi già firmati in altri impianti del gruppo.
Il sindacalista Emilio Capacchione, segretario regionale della Fai-Cisl in Piemonte, ha dichiarato che l’azienda ha trattato i lavoratori come “numeri” e non ha mostrato la dovuta lealtà. Inoltre, la proposta economica di una buonuscita, che prevede solo sei mesi di stipendio a fronte di due anni richiesti dai lavoratori, è vista come un affronto ingiustificato. La situazione è ancora più critica, considerando che la Regione Piemonte ha offerto ammortizzatori sociali, ma la cifra proposta è ben al di sotto di quella concessa in altre occasioni. La protesta continua, con i lavoratori che incrociano le braccia e fermano la produzione.
L’azienda, che dal 1999 appartiene a Barry Callebaut, ha annunciato la chiusura entro giugno, ma i lavoratori sono determinati a difendere i propri diritti.
Nonostante la situazione difficile, ci sono segnali di speranza. Secondo quanto riferito dai sindacati, ci sarebbe un imprenditore del settore agroalimentare interessato a valutare un possibile subentro nello stabilimento per la reindustrializzazione dell’impianto, ipotesi confermata anche dal sindaco Giandomenico Albertella.
Intanto, la Cisl ha informato di aver raggiunto un accordo che prevede da aprile la cassa integrazione straordinaria coperta dalla Regione per tre mesi e che poi si protrarrà fino al 31 dicembre. Alla luce della ripresa del confronto con l’azienda, i lavoratori hanno ripreso l’attività con la speranza che Barry Callebaut, o un nuovo investitore, possa garantire un futuro dignitoso per gli ex dipendenti.