Le filiere della plastica e del beverage contro lo stop al monouso della Prov. di Trento

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Le filiere della plastica e del beverage contro lo stop al monouso della Prov. di Trento

Il 3 dicembre 2021, la Provincia Autonoma di Trento ha approvato una delibera che mette al bando i prodotti monouso in tutti gli enti pubblici trentini, a cominciare dal 1° luglio 2022 per gli eventi organizzati finanziati o patrocinati dalla Provincia e dagli enti collegati, per poi arrivare al 1° gennaio 2023 con il bando totale degli stessi  in tutti i servizi di preparazione e distribuzione – automatica e non – di alimenti e bevande degli enti pubblici trentini, Provincia autonoma, enti strumentali e società partecipate. L’obiettivo è di distinguersi fregiandosi del marchio Ecoristorazione Trentino.

L’approvazione della delibera è diretta conseguenza dell’applicazione da parte della Provincia dei cosiddetti CAM – criteri ambientali minimi – per l’affidamento dei servizi di ristorazione con o senza distributori automatici.

Cosa accadrà? Nei punti di ristoro degli uffici, dove solitamente sono installate macchinette per la distribuzione automatica di bevande o alimenti non verrà più venduta l’acqua in bottiglia. Al suo posto verranno collocati erogatori di acqua microfiltrata, per il riempimento di borracce o bottiglie, in modo da disincentivare il ricorso ai bicchieri monouso, privilegiando quelli personali riutilizzabili. Chi volesse continuare a ricorrere al bicchiere in plastica o in carta dovrà pagare un costo aggiuntivo di almeno 50 centesimi di euro.

Ciò accadrà anche nelle strutture sanitarie, nelle stazioni ferroviarie e in altri luoghi accessibili al pubblico, dove in qualche caso sarà consentita la vendita di prodotti in bottiglie di vetro con vuoto a rendere, in altri casi verranno installate fontanelle per l’erogazione di acqua di rete o “case dell’acqua”.
Via, inoltre, le macchinette per il caffè a capsule: saranno consentite solo quelle con macinacaffè integrato. Inutile aggiungere che, sia per l’erogazione automatica che per i servizi di delivery e catering, che in molti casi hanno sostituito la mensa aziendale, i pasti andranno confezionati solo in sacchetti di carta, mentre sono messi al bando palette di plastica, tovaglie e tovaglioli monouso.

Restano fuori anche i monouso in materiale bioplastico poiché vengono smaltiti come rifiuto speciale, essendo incompatibili coi cicli produttivi degli impianti di compostaggio industriale

Queste misure sono state pensate anche per incentivare modelli imprenditoriali sostenibili. Ma gli imprenditori della filiera non sembrano dello stesso avviso, tanto che alcuni suoi autorevoli rappresentanti hanno presentato una contestazione davanti al TAR di Trento. Si tratta di Federazione Gomma Plastica, che rappresenta i 45.000 addetti del settore; Flo SpA  leader per la produzione stoviglie in plastica monouso; Isap Packaging SpA, produttore di stoviglie monouso e packaging;  CONFIDA associazione nazionale della distribuzione automatica; Aesse Service srl di Lavis, società di gestione con 1.800 clienti e 2.500 distributori di alimenti e bevande installati in Trentino; le associazioni UnionFood, Mineracqua, Assobibe e beverage company Sanpellegrino SpA che conta 1.400 addetti.

Le aziende citate considerano illegittima la delibera della Provincia, lesiva delle competenze del legislatore comunitario e nazionale e in contrasto con la normativa comunitaria vigente in materia di prodotto monouso. Questa, infatti, richiama all’uso delle alternative attualmente disponibili e convenienti, mentre l’esclusione dal mercato dei prodotti usa e getta avverrà gradualmente, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 la piena riciclabilità degli imballaggi in plastica, un processo nel quale saranno coinvolte le imprese della filiera. La battaglia è solo all’inizio.

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