La Rete “Scuole Plastic Free per un futuro sostenibile” è nata nel 2018 su iniziativa di una scuola siciliana con l’obiettivo di coinvolgere altri istituti in un percorso virtuoso finalizzato a ridurre l’utilizzo della plastica monouso e ad educare gli studenti al rispetto dell’ambiente.
Da allora, molti sono gli istituti scolastici italiani che hanno abbracciato la causa, eliminando i distributori automatici e sostituendoli con erogatori di acqua potabile a ciclo continuo, oltre ad abolire bottiglie e bicchieri di plastica, al cui posto sono state introdotte le ormai consuete borracce.
La Rete è sostenuta dall’organizzazione Marevivo, rappresentata in Sicilia dal delegato Fabio Galluzzo, che sta promuovendo una serie di iniziative, volte a coinvolgere gli studenti dei vari istituti in progetti finalizzati a sostenere la tutela ambientale e la crescita culturale e civica nelle scuole. Questo stesso obiettivo è stato dato anche ai tradizionali viaggi d’istruzione, organizzati ogni anno dalle scuole.
Oggi 7 aprile si è pensato di riunire gruppi di studenti nella Valle dei Templi di Agrigento per avviare un percorso di scambi e confronti sui temi della sostenibilità.
All’incontro partecipano gli studenti degli Istituti De Amicis di Milano che, nel corso del loro viaggio d’istruzione iniziato il 4 aprile, fanno oggi tappa ad Agrigento, dove si svolgerà una cerimonia di gemellaggio con l’istituto Salvatore Quasimodo della città siciliana, presso il Tempio della Concordia nel Parco Archeologico della Valle dei Templi.
Questa iniziativa risponde al protocollo d’intesa “Scuole Plastic Free per un futuro sostenibile” e alle disposizioni contenute nel nuovo Piano di Rigenerazione della Scuola emanato dal Ministero dell’Istruzione, che verrà presentato dalla sottosegretaria di Stato Barbara Floridia nel corso del seminario che si terrà nel corso della giornata.
Pur volendo apprezzare le finalità educative dell’iniziativa, non va sottovalutato il riflesso che essa potrà avere sulla distribuzione automatica, che nelle scuole sviluppa una consistente fetta del suo fatturato. Ad oggi gli istituti coinvolti nella Rete sono un centinaio, ma se il loro numero dovesse crescere a macchia d’olio, il Vending rischia di perdere ulteriormente le battute derivate dal consumo di acqua in bottiglia.
Occorrerebbe, inoltre, una controinformazione per quanto riguarda la sicurezza delle borracce da un punto di vista igienico, e per i materiali di cui sono fatte e per la sanificazione delle stesse, necessaria per renderle sicure ma che pochi effettuano.