L’educazione alimentare diventa una questione europea

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L’educazione alimentare diventa una questione europea

01-04-2015 –  Il Joint Research Centre (JRC) – un centro di ricerca che opera nell’ambito della Commissione europea e che si occupa delle politiche comunitarie – ritiene necessario che nelle scuole di tutta Europa si faccia educazione alimentare.
Per fare ciò, occorre cominciare a controllare che la gestione delle mense sia regolamentata e segua le linee guida per l’orientamento verso una corretta e sana alimentazione che combatta sovrappeso e disordini alimentari così diffusi fra i bambini e gli adolescenti. L’Europa, pertanto, ha messo in atto una strategia che, entro il 2020, punta a fermare la costante diffusione del fenomeno dell’obesità infantile.
Al Joint Research Center il compito di disegnare la cartina geografica delle politiche per l’alimentazione in ambito scolastico. Il ruolo principale in questo ambito è riservato alle politiche sull’alimentazione a scuola che, tramite la mensa, deve avere un ruolo di educatore.
Mentre tutti e 28 gli Stati membri riconoscono l’importanza del ruolo educativo della mensa scolastica e sottolineano la necessità di fornire continue e aggiornate linee guida su cibi e bevande che possono o dovrebbero essere serviti in ambito scolastico, solo  i due terzi degli Stati membri dell’Unione Europea prevede l’obbligo dell’educazione alimentare nelle scuole. L’Italia non ne fa parte.

Ci chiediamo se il  Joint Research Centre terrà conto anche dell’offerta alimentare proposta dai distributori automatici e se la European Vending Association svolgerà un ruolo di mediazione tra le eventuali imposizioni comunitarie e il settore.

JRC

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