28-01-2016 – Si moltiplicano gli esempi di vending utilizzato quale mezzo per proporre e spingere i più giovani verso scelte alimentari salutari, come dimostra l’ennesimo caso, quello del Liceo Bellini di Novara. Il suo esempio, unito a quello di altri istituti, costituisce una voce controcorrente e una risposta sostenibile e concreta alla proposta avanzata da alcuni Comuni di eliminare i distributori automatici perché portatori di cattiva alimentazione.
Rendere il vending parte integrante di un progetto di educazione alimentare, per quanto ne riduca l’appetibilità da parte degli studenti e di conseguenza la redditività per i gestori, è comunque una giusta via di mezzo e risponde alle esigenze di informazione sull’argomento che non non può esaurirsi solo con discorsi teorici, ma va supportata con un’offerta concreta.
Il Liceo delle Scienze Umane “Bellini” di Novara in collaborazione con il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Asl Novara ha lanciato già 3 anni fa un progetto che rende i distributori automatici contenitore entro il quale, attraverso i prodotti proposti, si può iniziare a fare salute. In concerto con la società di gestione sono stati decisi quali alimenti inserire nei distributori in base alle calorie e ai grassi contenuti, segnalando con una cartellonistica attraente gli alimenti più sani tra quelli proposti.
Il progetto è via via cresciuto facendo del vending un valido alleato dell’educazione alimentare e non un nemico da combattere.
“Uno dei mezzi più immediati per favorire l’adozione di sani stili di vita – spiega Patrizia Grossi, Dirigente Medico del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Asl No – è il ricorso ai distributori automatici, presenti sia in molte realtà lavorative, sia negli ambienti scolastici dove è possibile fare uso, in modo integrato, di diversi mezzi di promozione della salute, associando a interventi di informazione e comunicazione la possibilità di scegliere alimenti salutari”.