L’Italia contraddice l’Europa sulla plastica monouso. Lo dice Assorimap

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L’Italia contraddice l’Europa sulla plastica monouso. Lo dice Assorimap

Sono entrate in vigore il 14 gennaio in Italia le nuove norme sulla plastica monouso, che recepiscono la Direttiva Europea SUP, come vi abbiamo raccontato nel nostro articoloDa oggi 14 gennaio scatta il divieto per i prodotti monouso in plastica“.

ASSORIMAPAssociazione Nazionale Riciclatori e Rigeneratori di Materie Plastiche, attiva dal 1978 per rappresentare le aziende che riciclano o rigenerano materie plastiche post-consumo, sostiene che le modalità di applicazione definite dal Governo contraddicono quanto previsto dall’Unione Europea, snaturando l’impianto della direttiva.
In Italia, infatti, non si prevede alcun tipo di incentivo per il riciclo meccanico della plastica, trascurando così un settore che costituisce il cuore dell’economia circolare.
Secondo l’associazione, l’Italia devia dall’obiettivo strutturale della direttiva, ossia la circolarità delle materie plastiche.

Secondo il Regolamento europeo sulla “Tassonomia Verde”, infatti, il riciclo meccanico è considerato il processo più sostenibile per il trattamento delle materie plastiche, poiché per ogni tonnellata di materia plastica riciclata si risparmiano 1,9 tonnellate di petrolio, si riducono le emissioni di CO2 di 1,4 di tonnellate, nonché quantità ingenti di energia elettrica.
Per questo, sostiene Assorimap, l’utilizzo circolare delle materie plastiche potrebbe essere favorito maggiormente estendendo le previsioni di un contenuto minimo obbligatorio di plastica riciclata tracciata post-consumo.

“Si tratta di aspetti fondamentali, di cui il Governo non ha tenuto conto. Le scelte dell’Esecutivo nell’applicazione della Direttiva Sup scontano la mancanza di visione strategica e contraddicono l’indirizzo tracciato dall’Unione Europea, rischiando di esporre l’Italia a richiami o a procedure anche più severe”, ha sottolineato il presidente di Assorimap Walter Regis.

Senza dimenticare, come afferma l’associazione, che l’obiettivo al 2030 del 55% di riciclo effettivo di rifiuti di imballaggio in plastica posto dall’Unione Europea è altamente sfidante e difficilmente verrà raggiunto senza il contributo delle imprese del riciclo meccanico delle plastiche, lasciando il comparto sprovvisto di misure adeguate.

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