[df-subtitle]di Fabio Russo[/df-subtitle]
28-01-2019 – Sabato 26 Gennaio, in un’atmosfera di grande commozione e con la partecipazione di tanti concittadini e amici, si sono tenuti i funerali di Francesco D’Avino, l’industriale campano dello zucchero scomparso il 21 Gennaio scorso in un Hotel di Rimini nel corso della manifestazione SIGEP a cui partecipava.
Toccante la funzione del parroco della Parrocchia Sant’Antonio di Padova di Poggiomarino (NA), suo grande amico, che commosso ha ricordato la figura dell’imprenditore, sempre pronto ad aiutare i più bisognosi, sempre disponibile e attento verso il prossimo.Il parroco non ha mancato di ricordare il suo stato d’animo negli ultimi mesi, messo a dura prova da una serie di problemi personali e professionali che lo avevano reso più vulnerabile. Negli ultimi 2 anni, infatti, aveva dovuto superare più esami di vita, subire furti e rapine nello stabilimento di produzione, ritrovandosi solo (insieme alla moglie Floriana) dinanzi ad una mole di problemi, di fronte ai quali molti non sarebbero riusciti a reagire.
Francesco D’Avino era una persona capace, generosa, onesta, piena di voglia di fare. Era una brava persona.
Un imprenditore che si era dedicato completamente all’azienda, nella quale aveva voluto conservare uno spirito familiare mantenendo un rapporto cordiale e di fiducia con tutti i collaboratori, per i quali la sua scomparsa rappresenta una grande perdita professionale e personale.
L’ultimo saluto a Francesco D’Avino, l’imprenditore dello zucchero
Mi ero incontrato con lui al SIGEP il giorno prima dei drammatici fatti e ci eravamo trattenuti a scambiarci opinioni sulla manifestazione a cui partecipava con entusiasmo e grandi aspettative per l’esclusiva gamma di zuccheri aromatizzati naturali su cui puntava per quel segmento di mercato, con orgoglio e lungimiranza. Avevamo programmato per il giorno successivo una video intervista incentrata proprio sulle ultime novità che l’azienda presentava al mercato. Purtroppo, quello è stato il nostro ultimo incontro.