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26-04-2017 – Il capo dello Stato ha firmato la manovra correttiva che accontenta le richieste di Bruxelles, ufficializzando gli interventi che dovrebbero correggere i conti pubblici per 3,4 miliardi di euro, pari allo 0,2% del PIL.
La relazione tecnica che accompagna il Decreto Legge 50/2017 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale illustra, tra gli altri correttivi, le dinamiche che accompagneranno nei prossimi anni l’aumento dell’IVA, sia per quanto riguarda l’aliquota ordinaria del 22% che per quanto riguarda l’aliquota ridotta del 10%.
Nel 2018 l’aliquota del 22% passerà al 25% – una vera stangata per le famiglie – si aggiusterà negli anni successivi per ritornare al 25% nel 2021, secondo la seguente dinamica: nel 2018 resta pari al 25%, nel 2019 scende dal 25,9% al 25,4%, nel 2020 scende dal 25,9% al 24,9% e dal 2021 scende dal 25,9% al 25%. Per quanto riguarda l’aliquota del 10%, questa è destinata a passare al 13% con un primo step nel 2018 dove l’aumento sarà solo di 1,5 punti percentuale.
Un meccanismo contorto che inciderà non poco sulle tasche degli italiani e sulla distribuzione automatica.
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