26-03-2015 – Continua il lavoro di restyling della storica torrefazione faentina Mokador, con l’obiettivo di rafforzare la propria identità in Italia e all’estero attraverso un progetto partito mesi fa e che ora diventa un modello da esportare legato non solo al caffè ma all’intera tradizione culinaria italiana.
Il progetto parte da alcuni dati acquisiti: oggi il caffè Mokador , con oltre 60 milioni tra cialde e capsule e 85 milioni di tazzine consumate ogni anno, è bevuto in tutto il mondo. L’export, quindi, costituisce un’interessante fetta del fatturato (15-20%), che l’azienda mira a portare almeno a un 40% attraverso un approccio al mercato diverso, che non sia semplice vendita dei prodotti.
L’idea è di aprire locali dalla spiccata identità che, oltre ad accrescere la notorietà della marca, ne raccontino la storia e i valori e, per giungere a questo traguardo, Mokador è partita da “Casa Mokador e Caffè”, lo storico locale di via Granarolo che funge daporta d’ingresso dell’azienda.
Come spiega Niko Castellari “Il locale ha preso una nuova forma, seguendo il restyling dell’immagine, avviata dodici mesi fa, e il nuovo posizionamento dell’azienda. Volevamo che gli ambienti raccontassero meglio la nostra anima, riproducendo in piccolo i valori che ci hanno sempre caratterizzato, qualità e rispetto per il cliente, e che sono stati le linee guida anche di questo progetto, partito sei mesi fa.
Mokador è conosciuta per saper fare un caffè di qualità, adesso vogliamo che quella qualità attraversi tutta la proposta ristorativa e, nell’offerta di piatti tipici, esprima l’eccellenza per la quale la cucina italiana è conosciuta nel mondo.
Da qui alla fine del 2015 l’impegno sarà di costruire un manuale operativo e cercare quella formula perfetta da replicare ed esportare. Perché per noi bere un caffè Mokador è anche un modo per rappresentare l’Italia nel mondo, ovunque uno si trovi: a Vienna come a Parigi, a Dubai come a Miami“.