Il boom del commercio online e l’aumento delle vendite al dettaglio hanno permesso a Nestlé di chiudere il 2020 con solidi risultati anche nell’anno segnato dal coronavirus.
La crescita organica (al netto di acquisizioni, cessioni e effetti valutari) è stata del 3,6%, dei quali un +3,4% è dovuto all’aumento dei volumi di vendita e un +0,2% è da attribuire ad incrementi di prezzo. Alla crescita hanno contribuito le buone performance in Nord e Sudamerica, gli alimenti per gli animali e i prodotti per la salute.
Calata, invece, la divisione Acque, a causa della chiusura di alberghi e ristoranti per la pandemia. Si segnala la vendita delle attività e dei relativi marchi di Nestlé Waters in Nord America a One Rock Capital Partners e Metropoulos & Co. per una cifra pari a 4,3 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda il caffè, questo segmento ha registrato una crescita media a una cifra, spinta dalla forte domanda dei consumatori per i prodotti Starbucks, Nespresso e Nescafé. Le vendite dei prodotti Starbucks hanno raggiunto 2,7 miliardi di CHF, generando vendite incrementali di oltre 400 milioni di CHF nel 2020.
Le vendite di Nespresso hanno raggiunto 5,9 miliardi di franchi, con una crescita organica accelerata al 7,0%, il livello più alto degli ultimi sei anni.
L’e-commerce e il sistema Vertuo hanno registrato una forte crescita a due cifre, che ha più che compensato il calo delle vendite nei canali fuori casa. La crescita è stata supportata anche dal lancio di prodotti in edizione limitata e del primo caffè biologico Nespresso. In Europa, il calo delle vendite nei canali out of home è stato parzialmente compensato da una crescita a una cifra del canale domestico.
Il fatturato Nestlé è tuttavia calato dell’8,9% a 84,3 miliardi di franchi perché, spiega il gruppo, la vendita di parti della società ha comportato una riduzione del giro d’affari del 4,6%, a cui si è aggiunto il rafforzamento del franco, dove i cambi hanno pesato per il 7,9%.
L’utile operativo EBIT rettificato è sceso dell’8,3% a 14,9 miliardi di franchi, mentre il relativo margine è salito lievemente dal 17,6% del 2019 al 17,7%.
L’utile netto si è ridotto del 3% a 12,2 miliardi, a causa del calo delle vendite e degli effetti valutari negativi.
Gli azionisti, spiega Nestlé, dovrebbero partecipare ai profitti con un dividendo di 2,75 franchi per azione, in aumento rispetto ai 2,70 franchi per azione dello scorso anno.
I dati pubblicati sono più o meno in linea con le previsioni degli analisti consultati dall’agenzia finanziaria AWP. Per quanto riguarda l’esercizio in corso, il gruppo vodese prevede “una crescita organica attorno al 5% nelle vendite“.