Come aveva già preannunciato lo scorso anno, sia ad aprile che a novembre, Nestlé ha confermato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Newcastle (UK) entro il 2023, mettendo a rischio 474 posti di lavoro.
L’azienda è attualmente in trattative con i dipendenti sul futuro dello stabilimento di Fawdon e cerca di arginare il malcontento, confermando che parte della produzione si sposterà ad Halifax, nel West Yorkshire, e parte in Repubblica Ceca, Bulgaria e Polonia.
Il futuro dello stabilimento, che è attivo dal 1958, è ormai in dubbio anche se la società rassicura, affermando che “Rimane una priorità sostenere le nostre persone e le loro famiglie attraverso questo processo e ringraziamo tutti per la pazienza”.
I sindacati GMB e Unite hanno condannato la decisione di chiudere il sito e spostare la produzione all’estero. “Chiudere questo sito redditizio e spostare la produzione in Europa è del tutto inaccettabile“, ha affermato Ross Murdoch, funzionario nazionale di GMB. Ha aggiunto: “Nel frattempo, il trasporto di prodotti finiti dai siti in Europa al Regno Unito, dove vengono consumati, comporterà un aumento significativo delle miglia stradali e marittime, aumentando l’inquinamento e il danno ambientale”.
Resta di fatto che le proposte alternative per mantenere aperto il sito all’interno di Nestlé Fawdon sono state respinte, sebbene i sindacati abbiano esortato il primo ministro Boris Johnson a intervenire per salvare il sito di Fawdon già lo scorso anno.