08-01-2016 – Il Centro Ricerche Nestlé di Losanna in Svizzera, in collaborazione con l’Istituto Politecnico di Losanna (EPFL) e con il Politecnico Federale di Zurigo (ETHZ), ha condotto una ricerca sulla caffeina che potrebbe cambiarne le regole dell’assorbimento da parte dell’organismo umano.
Come avviene per alcuni medicinali, anche la caffeina potrebbe essere assorbita gradualmente, durante l’arco della giornata o comunque nelle ore successive al consumo (il cosiddetto “rilascio graduale“), grazie ad una tecnica nota come microspia 3D crioelettronica.
Si tratta di piccole capsule biologiche che imitano le strutture naturali presenti nel corpo umano e sono costituite da lipidi e acqua. Esse sono in grado di rilasciare i nutrienti all’interno dell’organismo in maniera controllata.
Senza entrare nei dettagli tecno-scientifici del processo, ciò che conta è il risultato: nel caso della caffeina, il suo rilascio sarebbe più lento e sostenibile per l’organismo, venendo diluito in un tempo lungo che ne consentirebbe lo smaltimento graduale.
Applicato ad altri alimenti, il metodo potrebbe cambiare le regole della nutrizione.
Nestlè caffeina