26-10-2016 – La preparazione di una tazza di caffè richiede un lungo processo che trasforma il chicco nella nera bevanda che tutti amiamo. Non tutti sanno che in questo processo la parte esterna del frutto viene scartata, generando enormi quantità di rifiuti.
In nome della sostenibilità, pare che oggi anche questa parte poco nobile della ciliegia (cherry) possa essere utilizzata a scopo alimentare, trasformandola in farina di caffè.
Ce lo racconta Armando Marino Serbelloni, ideatore del progetto Tostacafè anch’esso nato seguendo una visione sostenibile della filiera del caffè da un punto di vista ambientale e sociale.
“Nel mio ultimo viaggio a New York sono venuto a conoscenza che una start up a stelle e strisce sta muovendo i primi passi per iniziare la commercializzazione nel 2017 della farina di caffè, dopo aver sviluppato negli ultimi anni un metodo per sfruttare totalmente i rifiuti, compresi quelli derivati dalla lavorazione dei chicchi di caffè.
Questa novità apporterà grandi vantaggi a consumatori, raccoglitori, agricoltori, questi ultimi il più delle volte sottoposti a condizioni di lavoro dure con salari molto bassi e sfruttati dalle multinazionali. La speranza da nutrire è che si possano creare nuovi posti di lavoro equo solidale e che si possa ridurre l’inquinamento derivato dai rifiuti.
Per quanto riguarda gli aspetti nutrizionali, la farina di caffè ha molti vantaggi: ha più fibra del grano (cinque volte in più) e meno grassi ed è ricca di proteine, ferro, antiossidanti, potassio e naturalmente priva di glutine. I livelli di caffeina sono molto bassi e il sapore del caffè quasi impercettibile, tant’è vero che le analisi fatte evidenziano note fruttate e agrumate.
La farina di caffè può essere usata come qualsiasi altra farina in ricette di pasta, dolci pane da sola o in combinazione con altre farine. Inoltre, essendo priva di glutine come la farina di castagne, banana o cocco può essere usata per preparazioni destinate alle persone che soffrono di celiachia.
Da quello che ho visto, a New York sono già all’opera diversi Chef di caratura internazionale per sviluppare nuove ricette con questa farina, ad esempio con la pasta, muesli, dolci e biscotti.
Da Coffee Lover e da curioso quale mi ritengo di essere non vedo l’ora di provarli: l’idea rivoluzionaria della nuova farina di caffè mi attrae molto per i suoi molteplici aspetti e vantaggi socioeconomici ed ambientali, mettendo sempre al primo primo posto le sue proprietà nutrizionali benefiche.
Attualmente, la farina di caffè è già prodotta in Sud e Centro America ed in Vietnam. Quindi dobbiamo solo attendere qualche mese per vederla entrare nei nostri consumi quotidiani.
Ah, dimenticavo! La buona notizia è che il gruppo Tostacafè, in collaborazione con un agricoltore di caffè biologico, distribuirà in esclusiva la “Farina di Caffè Biologica Tostacafè“.