21-06-2016 – Buone notizie per chi non riesce a dire NO al caffè: l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – dichiara: nessun rischio tumore derivante dal consumo di caffè.
Nel 1991 la stessa OMS, con dati empirici alla mano, lanciò l’allarme secondo il quale vi sarebbe stata una possibile correlazione tra il consumo di caffè e l’insorgere del tumore alla vescica, includendolo come sostanza possibilmente cancerogena nella classifica 2b dell’ Iarc (Agenzia internazionale per la Ricerca sul cancro dell’ OMS).
A seguito di ulteriori test, nuovi studi risultano rincuoranti e annullano completamente gli esami precedenti, declassando il caffè nella categoria 3 nella quale sono raggruppate le sostanze prive di rischio cancerogeno.
La nuova valutazione è stata effettuata da un team di 20 esperti internazionali dello Iarc di Lione che hanno preso in esame 500 studi grazie ai quali è stato possibile assolvere il caffè.
I risultati del nuovo studio sono stati pubblicati nella rivista Lacet Oncology in una monografia dedicata esclusivamente al caffè e ad altre bevande calde come il mate o matè, bevanda spagnola e sud americana contro cui l’OMS punta il dito a causa dell’elevata temperatura, oltre i 65 gradi, con cui talvolta viene servita e consumata. Proprio l’alta temperatura potrebbe casare danni all’esofago.
Per quanto riguarda il caffè, è ben noto che molti studi effettuati negli ultimi due decenni hanno dimostrato quanto il caffè apporti benefici alla salute, addirittura agendo da arma di difesa contro alcuni tipi di tumore. Ma, come per tutte le cose, non bisogna strafare ed applicare la regola del consumo moderato: sono 3-4 le tazzine che l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare consiglia di non superare.