27-10-2015 – Una settimana fa abbiamo riportato una notizia relativa agli ospedali Santa Croce e Carle di Cuneo, rimbalzata con grande eco sulle pagine della cronaca locale e riguardante il caos generato dalla chiusura del bar interno e dalla disattivazione dei distributori automatici.
In attesa dell’entrata in funzione della nuova gestione, affidata alla Serenissima Ristorazione, personale ospedaliero e pazienti hanno dovuto subire i disagi della mancanza di un punto ristoro, disagi attribuiti direttamente e/o velatamente alla precedente gestione, la Ristor Matik, che da un giorno all’altro aveva ritirato le sue macchine.
A distanza di qualche giorno e mentre la nuova società sta attivando il suo servizio, sia riaprendo il bar che installando i suoi distributori automatici, la Ristor Matik ha voluto precisare i motivi che l’hanno spinta a procedere velocemente, attraverso una dichiarazione del Presidente del CdA Lorenzo Ferrari che di seguito riportiamo:
“L’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo ha deciso, in autotutela, di risolvere il contratto di cui eravamo pienamente titolari sino al 2019. Nel merito pende ancora un giudizio all’esito del quale la Cassazione deciderà circa la validità o meno della rescissione quantificato, anche, i relativi danni. Le attività svolte sui bar e sui distributori fanno seguito alla richiesta dall’Ospedale e sono perfettamente in linea con le procedure previste dalla Legge: ovviamente il disagio si verifica nel momento in cui non si conoscono le ricadute operative di scelte prese solo sulla carta, da chi è palesemente a digiuno della realtà operativa.
Dopo aver rescisso il contratto, l’azienda Ospedaliera, forte del diniego del TAR Piemonte a sospendere la decisione di rescissione contrattuale (rinviando comunque al giudizio di merito), ha chiesto di liberare i locali dei bar e ritirare i distributori automatici nel minor tempo possibile, minacciando addirittura l’intervento della Forza Pubblica: così è stato fatto.
Non posso che essere dispiaciuto per gli eventuali disagi accorsi a pazienti e dipendenti, risultato di una volontà chiara ed inequivocabile di dare priorità all’insediamento di una nuova azienda gradita anziché al mantenimento della qualità e continuità del servizio”.