29-06-2018 – Gli ultimi trend fra i sistemi di pagamento nel vending vedono un’esplosione di innovazione e digitalizzazione: sempre più app sono adibite a selezione, pagamento, ricarica, telemetria, ma l’invenzione dell’imprenditore Ricardo Reis porta nel vending una realtà ancora inesplorata: la criptovaluta, il Bitcoin.
Per quanti non lo sanno, il Bitcoin esiste già dal 2009 e il suo valore non è stabilito da un ente centrale ma dalla leva domanda e offerta, ed è possibile “salvare” il proprio denaro su un portafoglio elettronico. In maniera semplicistica, si potrebbe considerare al pari di un’app di pagamento online, ma così non è.
Il valore e l’esistenza stessa dei bitcoin sono fortemente aleatori e la loro diffusione non è ancora così capillare, almeno in Italia, da spingere professionisti a realizzare tecnologie di pagamento legate a questa valuta.
Il valore e l’esistenza stessa dei bitcoin sono fortemente aleatori e la loro diffusione non è ancora così capillare, almeno in Italia, da spingere professionisti a realizzare tecnologie di pagamento legate a questa valuta.
Eppure sembra che l’imprenditore brasiliano Ricardo Reis ci abbia visto del potenziale, decidendo di testare un sistema di pagamento Bitcoin con la modifica di una macchina DolceGusto, con il fine di dimostrare come questo sistema di pagamento sia applicabile e funzionale.
Tramite lo smartphone, e il QR-code ben visibile e inquadrabile con il telefono, si effettua il pagamento in bitcoin del caffè. Una volta completata la transazione, la macchinetta eroga il caffè scelto.
Ricardo è un appassionato di tecnologia, oltre che per lavoro è un entusiasta dell’innovazione per hobby e proprio per suo diletto personale ha modificato la macchina, in modo da dimostrare che i Bitcoin possono avere un’applicazione pratica.
Si tratta, dunque, dell’esperimento di un amatore più che della sperimentazione di un professionista, ma non è da escludere che, se l’evoluzione della moneta sarà la criptovaluta, nel prossimo futuro i sistemi di pagamento nel vending potrebbero concentrarsi sulla moneta virtuale.
Si tratta, dunque, dell’esperimento di un amatore più che della sperimentazione di un professionista, ma non è da escludere che, se l’evoluzione della moneta sarà la criptovaluta, nel prossimo futuro i sistemi di pagamento nel vending potrebbero concentrarsi sulla moneta virtuale.
Nel 2014 ci domandavamo quanto tempo ci sarebbe voluto perché la criptovaluta arrivasse a imporsi anche nel Vending, e forse le cose potrebbero cambiare presto.