09-07-2015 – Sulla situazione della Perugina di San Sisto (PG) continua ad aleggiare un clima d’incertezza che non permette ottimistiche previsioni per il futuro, nonostante le rassicurazioni della proprietà che, proprio alla vigilia di Expo, si era sbilanciata lasciando immaginare un piano di rilancio.
Una ripartenza che vedeva in Expo e nella scelta di utilizzare proprio il Bacio Perugina e il brand Sanpellegrino come simbolo di Nestlé Italia nell’Esposizione Universale, la piattaforma giusta dalla quale ripartire.
A distanza di qualche mese, la situazione sembra tornata in uno stato di quiescenza che ha suscitato la reazione della deputata del M5S Tiziana Ciprini, membro della Commissione Lavoro, la quale accusa la Nestlé di inerzia per l’assenza di investimenti, la dismissione di produzioni e la mancanza di una vera politica produttiva e commerciale di rilancio dello stabilimento.
E questo, nonostante le promesse e nonostante l’atteggiamento comprensivo dei lavoratori che hanno accettato i contratti di solidarietà nell’attesa di un piano di sviluppo che, riportando la produzione ai volumi storici, possa consentire un reintegro effettivo della forza lavoro.
La deputata umbra sollecita nuovamente il Governo affinché si affronti la situazione dello stabilimento Perugina e, attraverso un confronto con la proprietà, si faccia chiarezza sulle prospettive future dei lavoratori e del territorio.
Alla luce degli ultimi sviluppi, è facile immaginare che purtroppo dello stabilimento umbro e delle sue prospettive future si continuerà a parlare ancora per molto tempo.
Ci auguriamo che Nestlé s’impegni concretamente in primo luogo per dare stabilità ai lavoratori e, contemporaneamente, per salvare un cioccolatino che è un simbolo riconosciuto d’italianità.