22-06-2017 – Come avevamo anticipato in una news di qualche settimana fa, il 15 giugno si è tenuto un incontro tra istituzioni locali, sindacati e vertici Nestlé per discutere sulle sorti dei lavoratori dello stabilimento umbro Perugina.
Il tavolo di discussione ha visto Nestlé ancora ferma sulle sue posizioni: a giugno 2018, scaduta la cassa integrazione, ci saranno tagli al personale. Durante l’incontro, la multinazionale ha inoltre respinto con fermezza tutte le accuse mosse da sindacati e istituzioni di non rispettare gli accordi presi negli scorsi anni.
In risposta, Nestlé ha mostrato i risultati a cui è giunto il piano di ammodernamento dello stabilimento, dichiarando di voler accompagnare i lavoratori che dovranno lasciare la fabbrica Perugina in un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro. Per alcuni, inoltre, come già era stato preannunciato, verrà proposto il ricollocamento in altre sedi italiane dell’azienda.
Questi progetti per il futuro, però, non sembrano accontentare nessuno: sindacati e istituzioni al termine dell’incontro hanno dichiarato di voler chiedere un incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico.
Il sindaco di Perugia Andrea Romizi e la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini sperano che aprendo il dibattito presso le istituzioni nazionali, il confronto con la Nestlé cambi i toni, e che si passi a una discussione costruttiva riguardo nuove opportunità produttive per lo stabilimento Perugina.
Probabilmente ancora non è detta l’ultima parola per questa vicenda che ha mostrato un grande impegno di sindacati e politici locali a supporto dei lavoratori, per i quali il marchio Perugina è un forte simbolo identitario e di appartenenza. Una riduzione dello stabilimento significherebbe un vero colpo al cuore della città oltre che un grave disagio per moltissime famiglie.