13-03-2018 – Dopo 6 ore di trattative si è arrivati venerdì scorso alla firma che sigla l’accordo tra la proprietà Nestlé e i sindacati che hanno curato la lunga vertenza dei dipendenti della Perugina di San Sisto.
Sebbene in disaccordo su alcuni punti, le parti hanno definito i termini della ricollocazione di parte degli esuberi in altre aziende del territorio ed alcune clausole del part time con il quale 145 dipendenti proseguiranno il loro lavoro nell’azienda per i prossimi 6 mesi. Il nodo cruciale dell’accordo sta nell’aver stabilito una serie di azioni paracadute che dovrebbero tutelare i lavoratori sia in uscita che ancora sotto contratto.
Per questi ultimi, vale a dire per coloro che hanno accettato il part time, sono previsti incentivi tra i 20 e i 25.ooo euro, oltre a dei bonus nel caso ci fosse un cambio di categoria: è previsto anche il passaggio al lavoro stagionale con un incentivo di 25.000 euro e l’impegno da parte dell’azienda di richiamare i lavoratori 2025. Se gli impegni non verranno rispettati, Nestlé pagherà un ulteriore incentivo di 35.000 euro per i lavoratori full time e 20.000 per quelli part-time.
Altre garanzie riguardano i lavoratori ricollocati in altre aziende del territorio dietro un incentivo di 30.000 euro: se dovessero perdere il lavoro entro 14 mesi, Nestlé si impegna a riassumerli come stagionali e li aiuterà a trovare una nuova occupazione, dando un ulteriore bonus di 10.000 euro.
Per un’altra parte degli esuberi è previsto il prepensionamento, mentre per quanti non dovessero trovare un lavoro nelle prossime settimane è previsto il prolungamento della Cassa integrazione straordinaria.
La CGIL, attraverso Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil dell’Umbria, ha così commentato l’accordo:
“L’obiettivo dell’accordo è quello di accompagnare e tutelare i lavoratori in questa difficile fase di gestione degli esuberi voluti da Nestlé. Per questo abbiamo guardato in primo luogo alle ricollocazioni esterne decise dall’azienda, cercando di entrare nel merito di questi percorsi per garantire ai lavoratori, oltre a un indennizzo adeguato, la reale opportunità di una continuità occupazionale e di un lavoro dignitoso.”