27-10-2017 – È in atto un vero e proprio sciopero del personale interno alla casa circondariale di Alessandria, il Don Soria, per la pessima qualità dei pasti somministrati dalla mensa del carcere. I poliziotti penitenziari non si lamentano semplicemente del cattivo gusto dei piatti, quanto piuttosto della qualità dei cibi, spesso accompagnata da cattivo odore, che causa dolori addominali e bruciori di stomaco, nonché crampi dovuti alla fame visto che preferiscono non consumarli.
Poiché le lamentele non hanno avuto seguito, i poliziotti hanno dato avvio ad una specie di sciopero della fame, snobbando la mensa e sopperendo con i prodotti dei distributori automatici dei quali, a quanto pare, non hanno di che lamentarsi.
Tra l’altro i poliziotti fanno presente che se a lamentarsi fossero stati i detenuti, si sarebbero mobilitati sindacati e organizzazioni a tutela degli ospiti della casa circondariale, mentre per loro nessuno avrebbe mosso un dito.
Approfondendo la questione, pare che la scarsa qualità dei pasti in mensa si sia verificata quando è subentrata una nuova ditta appaltante, che ha vinto la gara in base al prezzo più basso, inferiore dunque a quello praticato all’amministrazione dal precedente gestore.
Anche in questo caso, come capita nella distribuzione automatica, il rapporto qualità/prezzo risulta determinante ai fini della bontà e della salubrità del prodotto al consumatore finale.
Piccolo dettaglio: sebbene l’amministrazione del carcere paghi oggi i pasti meno che in passato, il costo per i dipendenti non è cambiato, visto che a fronte della pessima qualità del cibo continuano a pagare 7 euro a pasto.