14-06-2019 – È durato ben 14 anni il processo denominato Cafittera, che ha visto indagati Antonio e Maurizio Mauro, allora proprietari dell’omonima torrefazione calabrese, accusati di usura ed esercizio abusivo del credito.
Un’accusa che costò ad Antonio il carcere per 39 giorni e a Maurizio i domiciliari, e che cambiò nettamente la loro vita e il destino dell’azienda, che decisero poi di cedere.
60 i casi d’imputazione, tutti relativi ad uno stesso comportamento doloso, contestato dalla Procura di Reggio Calabria alla fine di una lunga indagine condotta dalla Guardia di Finanza. Secondo i capi d’accusa, i due imprenditori avevano messo in piedi un sistema di prestiti con restituzione a tassi spropositati a favore di quei commercianti che intendevano ristrutturare le loro attività, un aiuto in cambio di acquisto di caffè.
Il lunghissimo processo, iniziato nel gennaio 2005 e suddiviso in più parti, si era concluso con l’assoluzione per l’accusa di usura, a cui era stato fatto ricorso. Intervenuta la prescrizione per l’esercizio abusivo del credito, il processo si è chiuso con l’assoluzione dei due imprenditori.