Con il decreto del 6 novembre, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 282 del 2 dicembre, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha fissato i Criteri Minimi Ambientali (CAM) per gli affidamenti pubblici relativi ai servizi di ristoro (per mezzo di distributori automatici e tramite servizio bar) e alla distribuzione di acqua di rete.
Qui il link dove è possibile scaricare il testo in versione integrale e di seguito i punti salienti.
PREMESSA
I Criteri Ambientali Minimi mirano alla riduzione degli impatti ambientali lungo il ciclo di vita dei servizi di ristoro attraverso l’adozione di soluzioni e tecnologie tese a:
– ridurre i rifiuti promuovendo l’efficienza nell’uso della materia, riducendo l’uso degli imballaggi, e gli impatti ambientali legati ai trasporti dei prodotti imballati, con un potenziale rilevante effetto moltiplicatore in virtù della loro capacità di modificare determinate abitudini di consumo degli utenti;
– migliorare le caratteristiche ambientali dei prodotti offerti, con un accento posto sulla presenza di prodotti freschi e sulla maggiore quota di prodotti biologici e provenienti dal commercio equo e solidale;
– promuovere criteri di ecodesign ed attuare misure ed azioni rilevanti ai fini della promozione di modelli di economia circolare e di efficientamento energetico.
DISTRIBUTORI AUTOMATICI DEL CALDO
I distributori che erogano caffè e bevande calde solubili, ove tecnicamente possibile, devono essere collegati direttamente alla rete idrica, dotati di sistemi di trattamento dell’acqua e di campana per l’erogazione di caffè in grani. Laddove prevista una doppia campana, una delle due miscele di caffè deve essere biologica o proveniente da commercio equo e solidale, e deve riportare certificazione o logo che attesti l’adesione del produttore ad una iniziativa come, ad esempio, Fairtrade Labelling Organizations (FLO-cert), World Fair Trade Organization (WFTO) o equivalenti o certificata DTP 114.
Il distributore non eroga automaticamente zucchero ma consente all’utente di aggiungerlo solo impostando un apposito selettore tramite il quale la quantità massima di zucchero erogabile per ciascuna bevanda è di quattro grammi.
Dal primo di gennaio 2025 tutti i solubili dovranno avere un contenuto massimo di zuccheri di 6 grammi per 100 ml. di prodotto (o altro edulcorante con equivalente potere dolcificante per 100 ml).
L’erogazione del bicchiere monouso comporta il pagamento di un prezzo o extracosto pari a cinque centesimi di euro, oltre al prezzo della bevanda, qualora il distributore sia dotato di sensore per il rilevamento della tazza riutilizzabile. In caso di inserimento della tazza riutilizzabile non verrà erogato il bicchiere né addebitato l’importo. Tali sensori saranno installati solo nelle nuove macchine.
DISTRIBUTORI AUTOMATICI BEVANDE E PRODOTTI SOLIDI
Per quanto riguarda i distributori di bevande fredde (valevole anche per i distributori del caldo), l’efficienza energetica è valutata secondo il Protocollo Industriale EVA-EMP 3.1b, fino all’entrata in vigore dei Regolamenti delegati Comunitari o di altri analoghi Standard tecnici disciplinanti metodiche per rilevare i consumi energetici delle macchine.
I nuovi distributori con funzione refrigerante contengono gas refrigeranti con potenziale di GWP inferiore o uguale a 9 (4 a decorrere dal primo gennaio 2026) e, ove reperibili sul mercato di riferimento, tali gas refrigeranti sono gas naturali, quali anidride carbonica (CO2), ammoniaca (NH3) e idrocarburi (HC).
Le bottiglie e le vaschette in PET utilizzate per i prodotti offerti, contengono almeno il 30% di PET riciclato, e l’offerente è tenuto a dimostrare certificazione che attesti l’utilizzo di materiale riciclato da parte del produttore.
L’acqua minerale in bottiglia, per quanto possibile, deve provenire da una sorgente naturale della Regione ove si trova il luogo di vendita o comunque non più lontana di 300 km. Per le altre bevande (ad esempio, i nettari di frutta, tè freddo, bibite), almeno un prodotto deve essere privo di edulcoranti aggiunti, uno deve avere un contenuto massimo di zuccheri aggiunti pari a 2,5 gr/100 ml e uno deve essere biologico.
I freschi e i prodotti di IV Gamma devono provenire da coltivazioni italiane o di nazioni europee ed essere biologici per almeno il 30%, nell’ambito di ciascun quadrimestre.
Se presenti panini, questi devono essere freschi e realizzati con pane privo di grassi e di conservanti. Il pane e, se presenti, altri prodotti da forno quali pane, focacce, pizzette e similari, devono essere realizzati con le seguenti farine o una combinazione di esse: farine di grano 0, 1, 2 e integrali di grano duro, cereali misti, farro, segale. Almeno una linea di prodotti su tre deve essere costituita da panini biologici o con i principali ingredienti biologici (ad esempio la farina).
Per quanto riguarda gli snack salati, i grassi utilizzati possono essere olio extravergine di oliva o di girasole. Nella gamma di prodotti salati presente in ciascun distributore, almeno una linea di prodotti su tre deve essere biologica, una su tre a basso o bassissimo contenuto di sodio, una linea di prodotti su tre a basso contenuto di grassi o senza grassi.
Per quanto riguarda gli snack dolci, una linea di prodotto deve essere a ridotto contenuto di zuccheri (meno di 5 grammi di zucchero su 100 grammi di prodotto), una linea a ridotto contenuto di grassi ( meno di 3 grammi di grassi ogni 100 grammi di prodotto), una linea biologica. I grassi consentiti sono olio extravergine di oliva o olio di girasole o burro. Le tavolette di cioccolato devono avere una concentrazione di cacao almeno pari al 50%, biologico o proveniente da commercio equo e solidale.
Devono essere presenti prodotti privi di glutine e prodotti privi di lattosio. Le informazioni vanno segnalate con apposita etichetta/marchio distintivo oppure devono essere consultabili sul sito internet dell’impresa di gestione con indicazione sulla macchina di QRcode o indirizzo Internet.
I RIFIUTI
Per consentire un corretto recupero dei diversi materiali, è opportuno che le stazioni appaltanti prevedano la collocazione, presso le macchine distributrici di alimenti e bevande, di contenitori per la raccolta differenziata con istruzioni chiare riguardo ai materiali da conferirvi.
A questo, si può aggiungere un sistema di raccolta monomateriale organizzato dal fornitore del servizio che può riguardare alcune precise tipologie di imballaggio. Al momento è noto il sistema RiVending per gli imballaggi in PS (bicchierini in plastica) e PET (bottiglie in plastica), ma si richiede alla stazione appaltante di indagare la possibilità di adottare sistemi simili anche per altre tipologie di materiale, al fine di destinare in modo certo la raccolta al recupero monomateriale di qualità.
PUNTEGGIO
Qualora la stazione appaltante utilizzi il miglior rapporto qualità prezzo ai fini dell’aggiudicazione dell’appalto, il punteggio dell’offerente può essere incrementato attraverso il valore assegnato a criteri premianti quali l’ecodesign delle macchine, ovvero l’impegno ad installare macchine in possesso delle seguenti caratteristiche :
a) le parti soggette ad usura o a malfunzionamenti sono riparabili e/o sostituibili; le parti di ricambio sono facilmente accessibili o riproducibili;
b) i componenti realizzati in materiali diversi sono facilmente separabili per essere avviati a riciclo;
c) i componenti in plastica presentano un contenuto di plastica riciclata complessivamente almeno pari al 30%;
d) hanno funzionalità o soluzioni tecnologiche utili a ridurre i consumi energetici, il consumo di materia (esempio gli imballaggi) e/o altri impatti ambientali lungo il ciclo di vita.
Tra gli altri criteri premianti vi sono l’offerta di prodotti biologici, a chilometro zero e filiera corta o di acqua e bevande prive di imballaggi o l’utilizzo di automezzi elettrici per l’espletamento del servizio o la presentazione di un report di sostenibilità coerente con i GRI Standards negli ultimi due anni.