02-11-2016 – Dopo circa un anno dall’attivazione della cassa integrazione straordinaria per i 52 dipendenti della sede Lavazza di Verrès ormai dismessa – pare che l’azienda stia ritirando proprio in questi giorni i macchinari per la lavorazione del caffè – restano incertezze circa il loro futuro.
Per questo motivo, l’amministrazione della regione Valle d’Aosta sta lavorando per individuare possibili canali di sbocco, considerando anche che alcuni dei macchinari presenti nel sito sono di proprietà della Regione stessa, per un valore che supera i 2 milioni di euro.
Questo dettaglio, unito al fatto che l’amministrazione è proprietaria anche dell’immobile, implicherebbe la continuazione dell’attività ancora nel settore del caffè, ma vincoli ambientali e l’impossibilità ad accedere a fondi europei a favore delle imprese, rendono molto difficile sia il ripristino del sito che la sua ricostruzione altrove.
Per questo motivo, l’amministrazione si sta concentrando sulle risorse umane, valutando la possibilità di accedere a finanziamenti del Fondo sociale europeo per la formazione dei lavoratori, i quali in questo modo sarebbero pronti ad essere assunti se qualche investitore volesse riconvertire lo stabilimento, impiantando una nuova attività.
In tal caso, gli ex lavoratori Lavazza avrebbero la precedenza.