Report colpisce ancora, o almeno ci prova.
La trasmissione di RAI 3 condotta dal giornalista Sigfrido Ranucci torna ad occuparsi di caffè. Nella puntata di domenica 9 febbraio, tutta l’attenzione del servizio sul caffè si è concentrata sui consumi domestici e sul caffè che acquistiamo al supermercato.
Nel mirino, le informazioni riportate sul packaging giudicate insufficienti o quasi nulle, tanto che il consumatore non può comprendere da dove viene, come è composto in termini di percentuali di arabica e robusta, come e quanto viene tostato il caffè che acquista. Una lacuna che investe tutte le marche, “autorizzate” da una Legge vecchia di 50 anni, la 470 del 16 febbraio 1973.
Ma l’inchiesta di Report non si ferma qui. Dando seguito ad una segnalazione anonima di un lavoratore dello stabilimento Lavazza di Gattinara, si rivela che nel sito produttivo esisterebbe una cosiddetta Linea B, dove verrebbero rilavorati i caffè recuperati da pacchetti e capsule difettosi e di conseguenza invendibili.
Attraverso un macchinario che taglia il lid delle capsule, il caffè, insieme a quello dei pacchetti difettosi, verrebbe rimesso in lavorazione e riconfezionato per essere venduto.
Ne verrebbe fuori una miscela data dall’unione di caffè di diversa tipologia, tra cui anche il decaffeinato, molta parte del quale avrebbe avuto contatto con l’ossigeno cosa che, come noto, ne inficia la qualità.
Report ha interpellato sia i sindacati che l’azienda ma non ha ricevuto risposte esaustive. C’è da immaginarsi che l’inchiesta non si fermerà qui, soprattutto se dovesse nascere il dubbio che la presunta prassi seguita dallo stabilimento di Gattinara sia comune ad altre torrefazioni.