Ha coinvolto anche i lavoratori della Caffitaly, lo sciopero nazionale dei settori provati, indetto ieri 11 aprile da Cgil e Uil.
La crisi dell’azienda, che occupa 180 addetti suddivisi in due stabilimenti produttivi, è cominciata la scorsa estate, a seguito di un calo della produzione dovuto alla perdita di un’importante commessa.
I lavoratori, in cassa integrazione ordinaria, si sono incontrati due volte con la proprietà e le rappresentanze sindacali per cercare di arrivare ad un punto di incontro a salvaguardia del futuro occupazionale.
In occasione dell’ultimo tavolo, tenutosi a fine febbraio, la proprietà Caffitaly si era impegnata a varare un nuovo piano industriale entro aprile, del quale a tutt’oggi non vi è traccia.
Anzi, la crisi sembra acuirsi sempre più, tanto che Caffitaly ha presentato al Tribunale un’istanza cautelativa sul patrimonio che, se venisse accolta, impedirebbe ai creditori di far leva sul patrimonio dell’azienda.
I sindacati confidano ancora sulla possibilità che la crisi si ricomponga e che un nuovo piano industriale possa aprire uno spiraglio sul futuro dei 180 lavoratori.
