18-06-2015 – Il Distretto tecnologico Agrobiopesca di Palermo ha presentato presso il Dipartimento di Agricoltura, alimentazione e ambiente dell’Università degli Studi di Catania il progetto “Innovazione tecnologica per migliorare la shelf life di prodotti della filiera agroalimentare“.
Il progetto, che per brevità denominiamo “Shelf Life”, consiste nello sviluppo di nuovi processi per il trattamento, la conservazione, il confezionamento e il trasporto di prodotti a base di frutta e di ortaggi, per preservarne le caratteristiche qualitative in un tempo più lungo, annullando il ricorso a sostanze conservanti potenzialmente nocive, utilizzando aromi e pigmenti naturali di tipo organico, trattate con metodologie di pastorizzazione innovative.
Numerosi i vantaggi del progetto Shel Life e non solo per il consumatore che avrà a disposizione alimenti più sicuri, come spiega Concetto Puglisi, responsabile del progetto di ricerca e responsabile della sezione etnea dell’Istituto per i Polimeri, compositi e biomateriali del CNR: “Una shelf-life di 7 giorni permette infatti di vendere un alimento in ambito provinciale e al massimo regionale; una shelf-life di 15 o 20 giorni, invece, consente di esportare ed estendere il mercato anche in ambito extra-regionale“.
Tutto questo si deve anche all’uso di packaging innovativi, traspiranti e biodegradabili che, uniti ai metodi di pastorizzazione innovativi del progetto Shelf Life , consentono di avere, ad esempio, delle pure di frutta ricche di materia prima, prive di conservanti e integre per ciò che concerne i componenti bioattivi presenti naturalmente nella frutta, come fibre, antiossidanti e vitamine.
Il progetto Shelf Life riveste grande importanza anche nel vending, dove uno dei principali problemi della vendita dei prodotti freschi è proprio la rapida deperibilità che costringe, molte volte, a gettare i prodotti “fuori tempo limite” con tutte le conseguenze che ne derivano.