19-11-2015 – Un cavillo burocratico costringe Alessandro Costantini, titolare dell’unico Shop 24 di Cortina d’Ampezzo e dintorni, a chiudere il negozio, per altro di sua proprietà, avendo ereditato dal padre un magazzino di cui aveva poi cambiato la destinazione d’uso in attività commerciale.
Lo Shop 24 è l’unico della zona a fornire un servizio di approvvigionamento di prodotti di prima necessità, ma anche di beni voluttuari come dvd o ricariche telefoniche, oltre che dei classici bibite e snack.
Il problema, questa volta, non è l’assembramento, lo schiamazzo o l’accumulo di rifiuti che di solito spingono le amministrazioni comunali a chiedere la chiusura dei negozi automatici, ma un cavillo burocratico abbastanza inusuale. Così lo racconta il diretto interessato al Corriere delle Alpi:
“Secondo una delibera di giunta del 2002, per ottenere il cambio di destinazione, devi garantire di avere dei parcheggi privati coperti per gli eventuali clienti oppure sottoscrivere una fideiussione da 20 mila euro, che ti concede cinque anni di tempo per trovare i posti auto. Scaduti i cinque anni, versi i 20 mila euro e sta al Comune garantire i posti auto necessari alle attività commerciali. Io avevo chiesto ad aprile alla giunta di modificare questa regola, dato che comunque disponevo di un posto auto scoperto, sopra la terrazza del mio negozio. Ho scritto una lettera al Comune e mi è stato dato un semplice diniego senza spiegazioni, ad agosto. Adesso quindi o chiudevo o dovevo monetizzare l’assenza dei parcheggi coperti versando i 20 mila euro. Quindi chiudo.“
Alessandro Costantini fa, inoltre, presente che il negozio si trova accanto alla stazione che è dotata di parcheggio utilizzabile anche da chi, all’ultimo minuto e a negozi tradizionali chiusi, ha bisogno di una bottiglia di latte.