07-11-2014 – Sulla situazione della sede umbra della Nestlè, quella del cioccolato Perugina per intenderci, è intervenuta Carla Spagnoli, nipote della fondatrice dell’antico marchio, in veste di presidente onorario del Movimento per Perugia e in quanto membro della famiglia che lanciò nel mondo il mitico Bacio.
In un intervento del 29 ottobre, Carla Spagnoli si dichiarava preoccupata per il futuro dello stabilimento di San Sisto, dove negli ultimi 4 anni i volumi produttivi sono crollati verticalmente, tanto che nel 2014 l’azienda stessa ha comunicato la perdita di circa 1.000 tonnellate di produzione.
Il ricorso ai contratti di solidarietà, la direzione straniera che tende a far sparire ogni traccia del marchio, la vendita degli impianti di torrefazione del cacao alla Barry Callebaut, la rinuncia alla produzione conto terzi uniti all’assenza di interventi da parte delle autorità politiche territoriali, sono tutti segnali che lasciano prefigurare un futuro buio per un’Azienda simbolo dell’Umbria e della produzione dolciaria italiana nel mondo.
Sembra che la denuncia della signora Spagnoli abbia smosso qualcosa, dal momento che i sindacati sembrano aver cominciato a denunciare in maniera più incisiva lo stato di incertezza in cui si trovano i dipendenti di San Sisto.