Con un provvedimento d’urgenza la terza sezione del TAR di Lecce ha accolto il ricorso della Spinel Caffè srl contro l’ordinanza con la quale il sindaco di Nardò aveva disposto la chiusura fino al 30 settembre, dalle ore 19,00 alle ore 3,00, dei negozi automatici presenti all’interno del Comune. La decisione era stata presa in seguito a due episodi di violenza (un accoltellamento e una rissa) che si erano verificati nel centro storico. Partendo dal presupposto che i negozi automatici sono correi di fatti di questo genere perché, non essendo presidiati, diventano luogo di ritrovo per delinquenti e punti vendita di alcolici, il sindaco di Nardò aveva deciso per una chiusura drastica degli Shop 24, sebbene nessuno dei due episodi si fosse verificato all’interno di uno di essi.
La Spinel Caffè srl, titolare di alcuni negozi automatici sul territorio, è, quindi, ricorsa al TAR che, come detto, ha annullato la decisione dell’amministrazione comunale, predisponendo la riapertura dei punti vendita incriminati.
Le motivazioni del TAR ribaltano completamente il punto di vista dell’amministrazione comunale, che viene anzi accusata di non essere in grado di tutelare la sicurezza dei cittadini, incrementando ad esempio la vigilanza da parte degli organi preposti, e di scaricare su terzi le proprie responsabilità.
La sentenza, inoltre, sottolinea due importanti elementi: nei negozi automatici della Spinel Caffè non sono venduti alcolici e gli stessi sono dotati di telecamere di sorveglianza che registrano tutto quanto accade al loro interno, diventando in questo modo uno strumento di controllo di episodi violenti che possano turbare la quiete pubblica e quindi un supporto per le forze dell’ordine.
Ci auguriamo che il “caso Nardò” sia esemplare per quelle amministrazioni comunali – e sono molte – che ricorrono a chiusure di urgenza dei negozi automatici per coprire la propria inefficienza nel garantire la sicurezza dei cittadini.
