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Sugar Tax: Luca Busi, AD Sibeg Coca-Cola, preoccupato per gli effetti sulle imprese

Nonostante le promesse di evitare nuove imposte e le dichiarazioni governative a favore delle imprese, la questione della Sugar Tax rimane ancora irrisolta.
Luca Busi, AD di Sibeg Coca-Cola Sicilia, denuncia che, nonostante il rinvio di otto volte, la tassa, confermata nella Legge di Bilancio 2025, alimenta le preoccupazioni del settore.

L’introduzione della Sugar Tax nel 2020 da parte del governo Conte 2 è stata vista come una misura volta a ridurre i consumi di bevande zuccherate, ma anche come una minaccia per l’economia del settore. Con la conferma della tassa nella Manovra 2025, le conseguenze per le aziende che operano nel mercato delle bevande, come Sibeg Coca-Cola, sono particolarmente preoccupanti. Busi sottolinea che l’imposta colpirebbe una vasta gamma di prodotti, tra cui succhi di frutta, bibite analcoliche, energy drink, acque con vitamine, bevande vegetali, tè e persino latte pastorizzato.

Secondo le stime di Sibeg, la Sugar Tax potrebbe comportare un aumento del 25% del prezzo al consumo per questi prodotti, un impatto devastante tanto per i consumatori quanto per le aziende produttrici.
Per l’azienda siciliana, si prevede un’esplosione delle tasse da pagare, con un totale di 18 milioni di euro, che potrebbe tradursi in una riduzione del 30% del fatturato e un possibile taglio di circa 150 posti di lavoro. Le incertezze legate a questa misura fiscale, continua Busi, stanno già avendo un effetto paralizzante sugli investimenti: “Abbiamo dovuto congelare tutte le attività pianificate in attesa di capire la direzione in cui stiamo andando”, ha affermato l’amministratore delegato in una nota.
Busi e il team Sibeg sono chiari nel loro appello: “Non vogliamo ulteriori rinvii e discussioni sulla validità o meno della tassa. Gli studi dimostrano che questa misura non ha alcun impatto sulla salute, ma serve solo a fare cassa a spese delle imprese”.

L’incertezza sulle politiche fiscali sta danneggiando non solo Sibeg, ma l’intero settore produttivo. “Ogni anno, ogni sei mesi, ci ritroviamo a dover affrontare lo stesso problema, che disallinea il nostro piano di sviluppo industriale”, ha dichiarato Busi. Questo continuo rinvio crea una situazione di instabilità che penalizza non solo gli imprenditori, ma anche i lavoratori e i consumatori, con il rischio di un’inflazione alle stelle.

L’azienda catanese si chiede se l’Italia possa davvero permettersi di continuare su questa strada, senza comprendere le ragioni delle imprese e dei lavoratori e non chiede solo la cancellazione della Sugar Tax, ma un cambio di rotta che permetta alle imprese italiane di prosperare senza il peso di politiche fiscali inadeguate.

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