03-09-2018 – Lo ha stabilito la Corte di Cassazione confermando la sentenza del Tribunale di Messina che aveva condannato un commerciante per aver tenuto fardelli di acqua minerale in cattivo stato di conservazione, ovvero all’aperto ed esposti al sole, in piena estate e in una regione calda come la Sicilia. Condannato al pagamento di un’ammenda di 1.500 euro, il commerciante aveva presentato ricorso in Cassazione, respinto con la sentenza 39037/18 del 28 agosto che ha confermato la condanna come previsto dall’articolo 5, lett. b legge n. 283 del 1962.
Va ricordato che tale divieto è in vigore già dal 20 gennaio 1927, quando un decreto ministeriale, riferendosi ai contenitori in vetro, aveva stabilito che le bottiglie d’acqua non andavano stoccate all’aperto, un divieto che assume ancora maggiore valenza quando si parla di Pet, più sensibile agli agenti atmosferici. Inoltre, a provare il cattivo stato di conservazione non sono necessarie prove di laboratorio, ma bastano le documentazioni e i verbali degli ispettori preposti ai controlli.
Attenzione, dunque, allo stoccaggio dei prodotti alimentari che necessitano di tutte le accortezze che possano prevenire contaminazioni (in questo caso il calore che alterando il Pet può deteriorare il contenuto), pericolose per la salute del consumatore.