Il luogo comune secondo il quale la caffeina farebbe alzare la pressione viene sfatato da una ricerca pubblicata sulla rivista Nutrients, realizzata presso l’Università di Bologna e l’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola.
L’indagine ha analizzato l’associazione tra il consumo di caffè e i parametri della pressione periferica e centrale in un campione di italiani, costituito da 720 uomini e 783 donne.
Per ognuna delle persone del campione sono stati confrontati i livelli della pressione sanguigna e le abitudini di consumo del caffè, insieme ad una serie di altri dati clinici.
I risultati mostrano che la pressione arteriosa periferica è risultata decisamente più bassa nei soggetti che consumano da una fino a tre tazze di caffè al giorno, rispetto a chi non ne consuma affatto. Inoltre, per la prima volta si è potuto constatare che questi effetti si hanno anche rispetto alla pressione aortica centrale, quella vicina al cuore, dove si osserva un fenomeno quasi identico, con valori del tutto simili per chi beve abitualmente caffè rispetto ai non consumatori.
In conclusione, i dati mostrano valori più bassi per i consumatori di caffè sia nella pressione sistolica che nella pressione di pulsazione, e sia a livello di circolazione periferica che per la pressione aortica centrale. Tutti risultati che confermano gli effetti positivi del caffè per la mitigazione del rischio di malattie cardiovascolari.