24-10-2016 – L’ottava edizione di TriestEspresso è terminata con numeri in crescita rispetto alla precedente: oltre 12.500 visitatori (+16%) che hanno potuto apprezzare la varietà e la quantità dell’offerta messa in mostra dai 202 espositori internazionali.
Un successo, dunque, della città di Trieste, sempre più Capitale del Caffè, degli organizzatori e delle associazioni che hanno sinergicamente collaborato per rendere TriestEspresso un appuntamento imperdibile per gli operatori del settore.
Il vero protagonista della manifestazione è stato, naturalmente, il caffè non solo perché rappresentato da torrefattori e produttori di macchine professionali, ma anche perché oggetto di gare tra barman e bartender, di convegni e seminari.
Proprio nel corso di una tavola rotonda, la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ha diffuso gli ultimi dati relativi ai consumi e al mercato in riferimento ai bar. Sono 6 i miliardi di tazzine di espresso consumati in un anno, compreso i caffè utilizzati nella preparazione del cappuccino; la media è di 175 tazzine giornaliere così ripartite: 202 tazzine nei morning bar, 220 nei lunch bar, 170 tazzine nei bar multiporpose, 85 negli evening bar, 200 tazzine nei bar che non hanno un’offerta specifica.
Questo mercato genera un fatturato di 6,6 miliardi all’anno e costituisce il 32,5% del fatturato di un bar, dove la massima concentrazione dei consumi si ha al mattino al momento della colazione.
Enrico Stoppani, presidente della Fipe, ha così commentato:
“Il caffè resta una delle espressioni del buon vivere italiano e un patrimonio che il nostro settore deve continuare a preservare… Si tratta di un bene dal consumo estremamente ampio su tutto il territorio italiano ma che ha bisogno di un rilancio in termini di qualità…”
Proprio puntando sulla qualità dell’espresso italiano, il “Consorzio di Tutela dell’Espresso tradizionale italiano” ha scelto TriestEspresso per annunciare il lancio della campagna di marketing e promozione per ottenere per il caffè espresso il riconoscimento di bene immateriale dell’Unesco, una richiesta che contempla anche la definizione dei canoni che il prodotto deve rispettare per poter essere considerato espresso italiano tradizionale.
Sulla scorta dell’esito positivo riscontrato per l’edizione 2016, gli organizzatori già pensano alla prossima, quella del 2018, come annuncia il commissario straordinario della Camera di commercio di Trieste, Antonio Paoletti:
“L’appuntamento con TriestEspresso Expo sarà tra due anni, nel 2018, auspicabilmente in Porto Vecchio, in quello che dovrebbe divenire il contenitore stabile delle esposizioni e il primo tassello davvero pulsante di un comprensorio che diventerà nei prossimi anni una parte fondamentale della città.“
