16-02-2017 – I dispositivi connessi stanno cambiando il modo in cui l’uomo interagisce col mondo che lo circonda, grazie soprattutto ai progressi dell’IoT, l’Internet delle Cose, che trasforma oggetti di uso comune in oggetti smart, straordinari mezzi d’interazione. Occhiali, orologi e anche vending machine: oggetti smart che, un tempo inanimati, sono oggi un nuovo veicolo di comunicazione.
Non senza qualche rischio, come dimostra quanto è accaduto in un campus universitario solo qualche giorno fa.
Lunedì scorso, il team preposto alla sicurezza dei sistemi informatici di un campus britannico ha individuato un attacco hacker, coordinato attraverso i distributori automatici intelligenti installati nella struttura, alla cui scoperta si è arrivati grazie alle numerose lamentele da parte degli studenti, i quali avevano notato una rete troppo lenta e/o intermittente.
Il team ha scoperto una marea di richieste sui server DNS dell’università associati con un numero particolarmente elevato di sub-domini legati alla parola “frutti di mare“, provenienti da più di 5.000 sistemi. A quanto pare, gli aggressori avevano ottenuto l’accesso ai distributori automatici intelligenti dell’università e ad altri oggetti aventi funzione di dispositivi internet, entrando attraverso essi nel sistema dell’università e modificando le password di accesso di molti utenti, tagliandoli così fuori dalla rete.
Il team di sicurezza è riuscito a riportare i sistemi alla normalità, individuando il malware e modificando tutte le password di accesso degli utenti.