02-12-2016 – Qualcosa di concreto comincia a muoversi intorno alla vicenda della Philips Saeco di Gaggio Montano (BO), il produttore di macchine per il caffè destinate al mercato consumer, i cui dipendenti sono da qualche mese in mobilità e con scarse prospettive future.
La Saeco non è l’unica azienda a trovarsi in difficoltà nel territorio dell’Appennino bolognese, dove negli ultimi anni si sta assistendo ad un progressivo declino delle attività industriali con tutte le conseguenze che ne derivano per l’occupazione.
In questa delicata situazione è risultato provvidenziale l’intervento della IMA SpA, leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. La IMA, peraltro già in rapporti commerciali con la Philips Saeco e con la Stampi Group, altra impresa del territorio in difficoltà, ha deciso di assorbire 50 unità dagli esuberi risultati dalla chiusura delle due aziende, impiegandole nell’arco di 3 anni in due nuove società prossime ad essere create.
Le due newco, che vedranno la partecipazione della 3T di Gaggio Montano (BO) e della SILMAC di Silla, si occuperanno di produzione e montaggio di componentistica industriale e andranno ad ampliare l’attività della IMA grazie agli investimenti che quest’ultima stanzierà per la costruzione di due nuovi capannoni.
Terminati i lavori, l’azienda andrà a selezionare 50 persone da occupare, le quali seguiranno i corsi di formazione che la Regione ha già previsto nel piano di sostegno all’occupazione recentemente avviato.
È chiaro che 50 nuovi posti di lavoro non risolvono la drammaticità dell’attuale situazione, ma sono pur sempre un segnale positivo ed un esempio per altri imprenditori locali disposti a sostenere il proprio territorio.