Unionplast si esprime sull’esito delle votazioni dell’ENVI sul PPWR

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Unionplast si esprime sull’esito delle votazioni dell’ENVI sul PPWR

Marco Bergaglio, presidente di Unionplast, all’indomani del voto della Commissione Ambiente del Parlamento europeo (ENVI) che ha approvato i propri emendamenti alle nuove norme su imballaggi e rifiuti di imballaggio, così commenta:

La votazione di ENVI su PPWR lascia i produttori di imballaggi in plastica estremamente insoddisfatti e preoccupati. Un passo indietro verso gli aspetti più ideologici e moralizzanti della proposta iniziale: ancora una volta si è persa la dimensione concreta della realtà.  Impossibile non rimanere delusi, soprattutto alla luce di alcuni emendamenti proposti su punti critici che hanno lasciato, sebbene per poco, l’illusione che si potesse fare un passo avanti verso la razionalità, verso una normativa basata su evidenze oggettive e non sulla demagogia. Non si può ancora gettare la spugna: nella stessa Commissione ENVI, sugli articoli 22 e 26 il voto ha fatto emergere evidenti crepe nella maggioranza. Aspettiamo quindi il voto in Parlamento in seduta plenaria e poi ancora fondamentali i passaggi dei governi nazionali nelle fasi di Trilogo. Il risultato è tutt’altro che scontato ma certamente non può non preoccupare la filiera italiana dei produttori di imballaggi in plastica e i numerosissimi settori a essa vicini, in particolare, ma non esclusivamente, quello agroalimentare. Ricordiamo, tra l’altro, che la filiera della plastica è seconda in Europa dopo la Germania, forte di numeri impressionanti, con i suoi 50.000 addetti diretti, 13 miliardi di euro di fatturato, 2.950 aziende, senza contare il vastissimo indotto generato dalle suddette attività”.

Bergoglio conclude con un appello alle nostre istituzioni:
“Contiamo ancora sull’operato del Governo italiano nel difendere questo patrimonio industriale che vanta eccellenze sul fronte degli imballaggi sempre più raffinati e performanti, sotto il profilo del recupero e riciclo ed infine per quanto riguarda l’utilizzo di materie prime seconde generate dai processi di riciclo (ben 1,4 milioni di tonn nel 2022)”.

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