28-11-2016 – Ha ricevuto grande eco da parte dei media il comunicato stampa diffuso da USAT – USA Technologies – leader statunitense per i pagamenti cashless dedicati al mercato automatico.
Il Comunicato fa riferimento ad un’analisi delle transazioni alle vending machine, nella quale è stato usato come parametro di riferimento la presenza o meno del sistema di pagamento Apple Pay e la comunicazione all’utente da parte del gestore della possibilità di comprare prodotti al distributore automatico utilizzando, appunto, il proprio smartphone e l’App realizzata dal colosso di Cupertino.
Lo studio condotto da USAT su un periodo di 6 mesi ha dimostrato che, se un distributore automatico comunica in modo chiaro che accetta pagamenti tramite smartphone e Apple Pay, l’utente è maggiormente invogliato a consumare, tanto che la propensione all’acquisto aumenta del 135,2%. Inoltre, se sul distributore automatico viene comunicato in modo chiaro che esso è abilitato al pagamento con Apple Pay – tramite un apposito bollino o su display – si accresce ulteriormente l’attrattività della macchina, come dimostrato dall’analisi delle vending machine dotate di touchscreen interattivo che ne pubblicizza la dotazione a bordo. I distributori automatici di questa tipologia hanno registrato un aumento dei ricavi del 55,5% per gli acquisti contactless e del 44,6% degli acquisti globali.
Quel che produce tale effetto non è la presenza del sistema Apple Pay in sé, quanto l’impatto che ha sui consumatori la comunicazione della sua disponibilità sulle macchine: una call-to-action dall’effetto tanto più incisivo quanto più attraente è il mezzo utilizzato per la comunicazione.
L’effetto moltiplicatore delle consumazioni ottenuto negli Stati Uniti verrà presto bissato in Giappone, dal momento che a 24 ore dal lancio del sistema Apple Pay avvenuto circa un mese fa, vi è stato un vero e proprio boom delle transazioni.
