14-03-2016 – È accaduto a Viterbo dove è in vigore la seguente ordinanza relativa all’adozione di misure a tutela della sicurezza urbana e dell’incolumità pubblica che prevede due distinte situazioni, ovvero l’utilizzo di bottiglie e recipienti di vetro, e la somministrazione, vendita e consumo di bevande alcoliche.
Per quanto riguarda la seconda condizione, l’ordinanza – che si riferisce al periodo estivo in cui è abitudine di molti uscire sul tardi ed intrattenersi per strada bevendo una birra – recita:
“Dalle 24 alle 6 (fermo restando il rispetto degli orari di chiusura di ciascuna categoria commerciale), è fatto divieto agli esercenti operanti a qualsiasi titolo, di somministrare o vendere bevande alimentari di qualsiasi gradazione alcolica per l’asporto o il consumo al di fuori del locale di vendita e/o somministrazione e al di fuori delle relative superfici attrezzate, pubbliche o private, di pertinenza dello stesso locale; è fatto divieto a chiunque, dalle 00,15 alle 6, di consumare bevande alimentari di qualsiasi gradazione alcolica nelle strade pubbliche o aperte al pubblico transito e in ogni luogo pubblico o di uso pubblico.
A tutti i trasgressori sarà applicata la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma che va da euro 25 a euro 500 (fatta salva l’applicazione di più gravi sanzioni penali).”
Supponiamo, dunque, che i fatti di cui riportiamo si siano verificati la scorsa estate e che abbiano fatto notizia quando la multa è arrivata a destinazione.
La proprietaria di un locale sito a Viterbo, rimasto sfitto per molto tempo, ha pensato di acquistare dei distributori automatici per avviare una piccola attività che le avrebbe permesso di recuperare almeno il costo delle tasse. In rispetto della su citata ordinanza, la signora aveva fatto in modo che allo scadere della mezzanotte le macchine fossero programmate ad interrompere la vendita di alcolici, nello specifico delle birre.
A quanto pare, probabilmente in seguito ad un temporale, la programmazione è saltata consentendo agli avventori di approvvigionarsi di birre andandole a bere poi al di fuori del locale. Notata la trasgressione, gli abitanti del quartiere hanno avvertito le autorità competenti che si sono recate sul posto per verificare la veridicità di quanto denunciato. E ciò è accaduto per ben due volte.
A seguito degli episodi, la signora si è vista comminare una multa di ben 7.000 euro da pagare entro 60 giorni, altrimenti lieviterà fino a 20.000 euro. Dispiaciuta per non essere stata avvisata dai concittadini dell’anomalo funzionamento dei suoi distributori automatici, la signora ha fatto ricorso, ma come lei stessa spiega: “La Prefettura per la risposta si è presa fino a cinque anni. Poi eventualmente se la sanzione sarà confermata potrò far ricorso al Giudice di Pace. Insomma dovrò aspettare 10 anni per questa cosa. Non potevano farmi una prima multa alla prima visita di 500 euro invece di notificarmela alla seconda visita senza avvertirmi che c’era un guasto? Mi hanno trattata come una delinquente ed è così che la multa è lievitata.”
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