23-02-2017 – Diventa ancora più calda la situazione dello stabilimento di Acqua Santa Croce, in un continuo tira e molla tra la proprietà, rappresentata dall’imprenditore Camillo Colella, e la Regione Abruzzo, non disponibile ad aprire alcun colloquio che possa portare ad una conclusione più serena dei rapporti. Perché in realtà di questo si tratta, nonostante i tentativi di Colella di riprendere l’attività dopo l’apposizione dei sigilli alla sorgente Sponga da cui l’acqua veniva captata e il sequestro amministrativo di circa 8 milioni di litri di acqua imbottigliata e sei serbatoi di accumulo di acqua.
La Regione non concede all’imprenditore nessuna apertura e adduce varie motivazioni a sostegno dell’impossibilità di far ripartire l’attività che, secondo la volontà di Colella, potrebbe utilizzare l’acqua di un’altra sorgente, la Fiuggino, finora non utilizzata, e della quale detiene regolare concessione fino ad ottobre 2017.
Alcuni mesi fa, la Regione, a seguito di un’ispezione, aveva trovato anche qui un’anomalia: un tubo interrato a causa del quale le acque della sorgente Fiuggino si sarebbero contaminate con altre. L’imprenditore ha provveduto alla sistemazione del tubo ed effettuato i dovuti prelievi in presenza dei tecnici dell’ASL. I campioni sono stati poi inviati per le analisi all’Università Federico II di Napoli, il cui esito è stato positivo per l’imprenditore. Ciò nonostante l’attività non può riprendere e neanche la nota di diffida inviata da Colella alla Regione ha avuto effetto, sebbene in essa avesse espresso la volontà di riassumere 10 dei 75 lavoratori licenziati, nel momento in cui lo stabilimento fosse stato riaperto.
Ulteriore diffida era stata inviata dall’imprenditore per sbloccare la partita di acqua sequestrata in via cautelativa, essendo trascorsi i tempi legali e nulla gli fosse stato nel frattempo eccepito. Ma anche questa richiesta è rimasta inattesa.
In quest’atmosfera si è svolta l’udienza davanti al TAR sul ricorso col quale la Santa Croce chiedeva l’annullamento del nuovo bando indetto dalla Regione per assegnare in concessione la sorgente Sponga.
In tale occasione, gli ex dipendenti riunitisi fuori l’aula del tribunale hanno nuovamente manifestato contro l’imprenditore Colella, chiedendo alla Regione di assegnare al più presto la concessione nominando il vincitore della gara espletata. La speranza è che possano essere riassunti dalla nuova proprietà prima che terminino gli ammortizzatori sociali.
Santa Croce