ASSORIMAP, Associazione Nazionale Riciclatori Materie Plastiche denuncia la situazione che si è venuta a creare a causa del caro bollette anche per le aziende che riciclano la plastica.
Come riporta Polimerica, l’associazione chiede al governo e, in particolare alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale, di intervenire per impedire che le attività, già oggi ridotte del 40%, siano costrette a fermarsi.
“Il rischio – si legge in una nota dell’associazione – è la chiusura delle aziende, che genererebbe un cortocircuito del sistema di recupero dei rifiuti plastici e un enorme gap di competitività su scala internazionale. La fluttuazione dei prezzi dell’energia non consente tra l’altro una programmazione delle attività“.
Il paradosso è che, mentre da una parte la transizione ecologica, tra i punti principali dell’agenda politica di tutti i partiti, richiede un incremento delle attività di recupero e riciclo dei materiali, l’attuale situazione rema contro le imprese, prive di ogni sostegno, che dovrebbero portare avanti questo obiettivo.
Sulla questione è intervenuta anche Polieco, il Consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene che, attraverso la voce della sua direttrice Claudia Salvestrini sottolinea come “l’interruzione del ciclo produttivo, reso non più sostenibile dall’aumento esponenziale dei costi energetici, rischia di determinare non solo un danno in termini economici ed occupazionali, ma anche ambientali con un duro colpo all’economia circolare”.