11-11-2016 – Forzati cancelli e lucchetti, le forze dell’ordine hanno compiuto un vero e proprio blitz nello stabilimento di Acqua Santa Croce con l’obiettivo di sequestrare i bancali delle confezioni d’acqua imbottigliate probabilmente dopo la revoca della concessione.
Si tratta di un ingente quantitativo dal valore commerciale di alcune decine di migliaia di euro, pronto per essere caricato sui tir e consegnato nei punti vendita.
Prima di entrare con la forza all’interno della struttura, gli inquirenti hanno tentato un contatto con l’imprenditore Colella, anche attraverso i suoi legali, che non ha avuto successo. Pertanto, ricevuta l’autorizzazione da parte della Procura di Avezzano, sono stati forzati i cancelli e si è proceduto al sequestro dei beni.
Immediata la reazione di Camillo Colella il quale ha ribadito che l’acqua presente nelle bottiglie sequestrate non è stata captata dalla fonte ma attinta da enormi serbatoi di scorta. Inoltre, l’imprenditore ha espresso la ferma intenzione di procedere con le dovute denunce dal momento che “questa è un’azione illegittima che causa quantomeno una violazione del domicilio, visto che il potere ispettivo non è più in vigore essendo scaduta la concessione per la sorgente; quindi la Regione non ha più il diritto ed i poteri di accedere ad uno stabilimento che ora è proprietà privata.”
Ed aggiunge “Siamo di fronte ad un vero e proprio pastrocchio, segnale preoccupante di incompetenza e ripetuti abusi, ma anche di mancanza di rispetto nei confronti di un’azienda che ha salvato la Santa Croce nel 2007, risanandola e rilanciandola… Quanto successo questa mattina sarà oggetto di denunce penali e civili, oltre che di richieste risarcimento danni milionari”.