La visione ecosostenibile è nel DNA di Caffè Borbone, sempre alla ricerca di soluzioni green che rispettino l’ambiente, soluzioni che attua sia grazie all’apporto della tecnologia, sia con il semplice buon senso.
A volte le idee semplici sono vincenti: come quella di recuperare gli imballaggi, dando nuova vita a qualcosa che altrimenti sarebbe un rifiuto.
In questo contesto nasce l’idea di recuperare i sacchi di juta che contengono il caffè crudo che, grazie all’idea “Eco Logica” di Caffè Borbone, si trasformano in qualcosa di utile: shopper utilizzate dall’azienda per contenere gli omaggi, un’idea che completa il Kit “Accessori Compostabili” con palette in legno di betulla biodegradabili e bicchieri e cialde compostabili, perfette per la trasformazione in compost.
Dare linfa vitale a qualcosa che altrimenti sarebbe stato buttato via costituisce da sé un bel traguardo, se poi si riesce a trasformare l’idea in una concreta opportunità di lavoro, la soddisfazione è doppia. Le shopper di juta, infatti, saranno realizzate dai ragazzi della piccola Cooperativa Sociale “I Camminatori di Exodus” nata in seno alla sede della Fondazione Exodus di don Mazzi a Tursi, Matera, realtà che da oltre 35 anni lavora sul territorio nazionale per il recupero di ragazzi che vivono situazioni di disagio e dipendenze, il cui principale l’obiettivo di accompagnare e reinserire a livello socio-lavorativo i ragazzi che hanno concluso il loro percorso terapeutico in comunità.
Il direttore marketing di Caffè Borbone Mario De Rosa così commenta l’iniziativa: “Caffè Borbone fa dell’ecosostenibilità una dei punti cardine della propria mission, investendo risorse ed energie nella ricerca&sviluppo per trovare soluzioni sempre più innovative che rispettino l’ambiente. Il recupero e il riciclo sono altre delle azioni che caffè Borbone mette in campo per preservare l’ambiente, restituendo valore a quello che normalmente rappresenterebbe un rifiuto. Da qui nasce l’idea di recuperare i sacchi di juta utilizzati per il trasporto del “caffè crudo” il seme del caffè, un’operazione che ha una
Piera Vitelli, Responsabile sede e Presidente commenta: “Questa iniziativa si sposa appieno con il percorso e gli obiettivi del nostro lavoro. Lavorare e ridare nuova vita agli scarti è proprio del Dna di Exodus. Don Antonio, infatti, ripete sempre ai nostri ragazzi che è facile che con le loro storie i ragazzi si sentano ai margini, scartati, ma tutti possiamo sempre “rinascere”, prendere nuova vita”. Non solo. Questa è anche una grande opportunità per dimostrare che il mondo profit può incontrare e lavorare insieme al non profit…Una sfida che possiamo vincere insieme”!