Caffè Borbone ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi a 153,7 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2022. In crescita anche il margine operativo lordo, che segna un +21% rispetto allo scorso anno.
Caffè Borbone, nato a Napoli nel 1997, è diventato in pochi anni uno dei i principali produttori specializzati di caffè in cialde compostabili e capsule compatibili, con una fitta rete commerciale sul territorio italiano e internazionale e volumi di vendita in crescita rapida. Dal 2018 la società fa parte del gruppo Italmobiliare, che detiene il 60% del capitale.
Grazie alla presenza su tutti i principali canali distributivi, all’attenzione alla sostenibilità in tutto il processo di produzione e alle new-entry del portafoglio prodotti, il marchio è diventato leader di mercato nel comparto delle cialde e secondo marchio nel comparto capsule in Italia.
In riferimento ai canali di distribuzione, è sempre più rilevante il ruolo della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), con una crescita di canale pari al 26% rispetto all’esercizio precedente, più del doppio rispetto all’incremento medio del mercato (+11%, fonte Nielsen). Molto positiva anche la performance del canale digitale, con le vendite sull’e-commerce diretto di Caffè Borbone, su Amazon e sui portali. Caffè Borbone è ad oggi il primo brand per vendite nei negozi specializzati e best-seller nella categoria ‘Alimentari’ di Amazon.
Nel 2023 il reparto Ricerca&Sviluppo ha lavorato all’ideazione e al lancio di prodotti pronti a soddisfare e intercettare nuove utenze. Ad esempio, Miscela Leggera, con il 50% di caffeina in meno rispetto alla miscela Nobile, si rivolge ai consumatori che cercano un buon caffè dal tradizionale gusto intenso al palato ma con meno caffeina, da bere quindi in qualsiasi momento della giornata.
Nel corso del primo semestre Caffè Borbone ha posto le basi per un ulteriore sviluppo delle vendite all’estero attraverso la costituzione della newco Caffè Borbone America Corp, che opererà sul mercato statunitense e che ha permesso una crescita del mercato americano del +18%.