Innovazione, sostenibilità sociale e cultura sono i valori su cui Rhea, da sessant’anni, costruisce il proprio business model e che oggi, in uno scenario socio-economico fortemente condizionato dalla pandemia, rappresentano i pilastri portanti del futuro del mondo dell’impresa.
“In Rhea ci siamo interrogati su cosa potevamo fare per dare concretezza alla parola resilienza, spesso abusata in questo periodo. Abbiamo quindi guardato ai principi che ci hanno sostenuto in questi 60 anni di attività per ricondurli a una società ed economia trasformati negli stili di vita e nei business model. Ma non vogliamo farlo da soli. Riteniamo che molti, come noi, possano aiutare a creare valore partendo dal proprio passato, per tracciare nuovi percorsi di business. Apriremo quindi le porte di casa e inviteremo persone di mondi differenti in un salotto digitale per condividere esperienze e visioni sul futuro, con l’obiettivo di superare insieme le sfide, sviluppare nuove idee e cogliere tutte le opportunità che emergeranno.” spiega Andrea Pozzolini, Ceo del gruppo.
Per condurre il salotto digitale, Rhea ha scelto tre artisti italiani: Davide Livermore, regista d’opera e di prosa; Davide Scabin, pluripremiato chef Combal.Zero di Rivoli; Simona Ghizzoni esponente della fotografia moderna e attivista per i diritti delle donne. Cultura, innovazione e sostenibilità sono il filo conduttore del loro percorso personale e professionale e che, come Rhea, ognuno nel suo settore, rappresentano l’eccellenza del made in Italy nel mondo.
“Per noi cultura, innovazione e sostenibilità sociale sono valori profondamente legati tra loro e hanno come denominatore comune il fare impresa. È impossibile innovare in modo avulso dal contesto culturale e sociale in cui si opera. Per innovare bisogna mettersi prima in ascolto di quelle che saranno le nuove esigenze, i nuovi trend ma anche le complessità e gli impedimenti. Ed è quello che succederà nel nostro salotto digitale stimolato dai tre illustri thinker e da manager e professionisti che si sono distinti per la loro capacità di fare innovazione, cultura d’impresa e azioni di sostenibilità etica volta al miglioramento del benessere delle persone e delle condizioni ambientali.” conclude Andrea Pozzolini.