07-09-2017 – Sono passati ben 5 anni dall’ultima apparizione su Italia 1 di Camera Cafè, sit com di successo delle reti Mediaset. Nonostante l’assenza, i telespettatori hanno continuato a parlare del programma e della sua vera protagonista: la macchinetta del caffè, punto di ritrovo e valvola di sfogo degli impiegati di un’azienda tipo, intorno alla quale si alternano le battute di Luca e Paolo e di quanti approfittano della pausa caffè per dare il via libera a pensieri, sfoghi e riflessioni, seppure in maniera ironica e leggera.
Il passaggio della sit com da Italia 1, rete seguita dai più giovani, alla più istituzionale RAI 2 dal 4 settembre in prima serata tutti i giorni dal lunedì al venerdì, allarga la platea dei potenziali telespettatori e dà ulteriore visibilità al distributore automatico, mettendone ancora di più in rilievo il ruolo sociale. Punto di aggregazione, luogo dove stringere nuovi rapporti e rinsaldare quelli esistenti, occasione per interrompere la routine del lavoro quotidiano ma anche per dare voce ai pensieri ed esprimere le proprie opinioni sul capo, sui colleghi o su persone e argomenti più personali.
Il distributore automatico non è solo un erogatore di prodotti ma anche un compagno discreto e muto davanti al quale passa la vita professionale e privata degli impiegati di una piccola azienda, nel caso di Camera Cafè. Un ruolo sociale oggi riconosciuto dai consumatori e da quanti studiano “il fenomeno vending” cercando di capire i motivi che stanno alla base del suo continuo evolversi ed espandersi.
Forse anche grazie alle gag di Camera Cafè…
