La capsula Zero Impact è completamente a base vegetale e non contiene materiali derivati da combustibili fossili. Dopo l’uso, può essere conferita nel bidone del compost domestico o nella raccolta dei rifiuti organici.
Il prodotto è stato presentato in anteprima alla conferenza virtuale AMI Single Serve, illustrata dal CEO dell’azienda Laurent Lombart, il quale ha spiegato che Capsul’in Pro ha impiegato 5 anni per sviluppare la tecnologia ed essere la prima azienda a vincere la sfida di realizzare una capsula di caffè che sia a base biologica e con un’elevata barriera all’ossigeno.
Laurent Lombart ha dichiarato: “Oggi, grazie alla capsula IML Zero Impact di Capsul’in Pro, i consumatori possono avere una capsula di caffè compostabile a casa più sostenibile con un risultato eccellente in tazza“.
Con sede in Lussemburgo, la società è stata fondata nel 2011 ed è di proprietà dei tre fondatori. Capsul’in Pro ha sviluppato e possiede la tecnologia brevettata IML (In Mold Label) che consente di applicare la barriera all’ossigeno e le etichette prestampate direttamente sulle capsule di caffè.
Le capsule di caffè Zero Impact sono prodotte in Lussemburgo e l’azienda realizza le sue altre gamme in tutta l’UE e in Svizzera, garantendo il controllo di qualità e il rigoroso rispetto della normativa UE.
Questa nuova capsula è in linea con il piano d’azione per l’Economia Circolare dell’Unione europea che mira a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi entro il 2030.