L’aumento esponenziale dei costi energetici, rispetto al quale si attendono nuove misure del governo, spinge i cittadini a trovare soluzioni per ridurre i consumi, provando così a contenere il caro bollette.
Non meno in difficoltà sono le pubbliche amministrazioni, che hanno dichiarato l’insostenibilità dei costi e stanno cercando di intervenire dove possono, con l’obiettivo di risparmiare quanto più possibile: monumenti e strade al buio (a discapito della sicurezza dei cittadini), riduzione delle ore di accensione delle fonti di riscaldamento e invito ad accendere le luci negli uffici pubblici solo se indispensabile e così via.
C’è il comune di Bra, in provincia di Cuneo, che è arrivato a misure ancora più drastiche e mirate: il divieto di usare stufe elettriche negli uffici, l’invito a spegnere non solo le luci ma anche i monitor dei computer negli uffici quando non si usano, lo spegnimento dei riscaldamenti nel Museo del Giocattolo, la riduzione delle ore di apertura di altri musei e così via. A completare il quadro della nuova austerity, la Giunta comunale ha deciso di far spegnere tutti i distributori automatici delle sedi municipali e anche le macchinette più piccole di cui si sono dotati alcuni impiegati all’interno dei propri uffici.
Per quanto gli sforzi siano apprezzabili, togliere il confort della pausa caffè ai dipendenti è forse troppo a fronte del minimo risparmio che si otterrebbe, dal mettere fuori uso distributori e macchinette.
Per chi già si vede costretto a lavorare al freddo e dovendo stare attento a non lasciare accese luci e computer quando si allontana dalla sua postazione, quel caffè alla macchinetta potrebbe essere l’unico conforto per affrontare le buie giornate della – purtroppo – ritrovata austerity.